Attualità
18 Dicembre 2025
Capoluogo e Comacchio trainano la provincia. La città d’arte accelera più di Modena e Forlì, la costa tiene sui volumi e rafforza la presenza straniera

Ferrara cresce nel turismo regionale: oltre 610mila arrivi nei primi dieci mesi del 2025

di Redazione | 4 min

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La provincia di Ferrara consolida il proprio ruolo nel panorama turistico dell’Emilia-Romagna nel periodo gennaio–ottobre 2025. Secondo i dati provvisori regionali, il territorio provinciale registra 610.003 arrivi complessivi, in crescita del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, e 2.813.632 presenze, con un incremento pari a +2,0%. Un risultato che conferma Ferrara come destinazione turistica strutturata, capace di intercettare sia la domanda nazionale sia quella internazionale.

Nel confronto con province regionali di dimensione paragonabile, Ferrara mostra una dinamica positiva soprattutto sul fronte degli arrivi, con una crescita percentuale più sostenuta rispetto a realtà come Modena e Forlì-Cesena, e in linea con territori a forte vocazione turistica come Ravenna, pur con modelli di offerta differenti.

Il comune di Ferrara si conferma uno dei principali motori della crescita provinciale. Tra gennaio e ottobre 2025 il capoluogo totalizza 249.653 arrivi (+6,7% sul 2024) e 471.112 presenze (+6,3%). Particolarmente significativo l’apporto della componente estera, che cresce più rapidamente di quella italiana e contribuisce a rafforzare il profilo internazionale della città d’arte estense.

In termini comparativi, Ferrara città mostra performance percentuali migliori rispetto a capoluoghi regionali simili per dimensione e posizionamento culturale, come Modena e Forlì, beneficiando di un’offerta culturale stabile, delle grandi mostre di Palazzo dei Diamanti e di un calendario di eventi che incide positivamente anche sulla destagionalizzazione.

Comacchio resta il principale polo quantitativo del turismo provinciale. Il comune registra 331.394 arrivi (+5,51%) e 2.193.456 presenze complessive, con una variazione positiva dello +0,54% rispetto a un 2024 già considerato molto positivo.

Il dato complessivo nasconde però un’evoluzione significativa della domanda: la flessione delle presenze italiane viene compensata dalla crescita di quelle straniere, che raggiungono circa il 40% del totale, la quota più elevata dell’intera riviera emiliano-romagnola. La costa ferrarese e il Parco del Delta del Po rafforzano così il proprio posizionamento nel turismo balneare, open air e naturalistico, con una progressiva estensione della stagione oltre i mesi estivi.

Accanto ai due poli principali, emergono segnali incoraggianti anche da altri comuni della provincia. Argenta e Cento registrano incrementi rilevanti degli arrivi, rispettivamente superiori al 30% e al 25%, confermando una crescita più diffusa e una maggiore integrazione dell’offerta territoriale, che affianca turismo culturale, cicloturismo e turismo lento.

Nel quadro regionale, Ferrara si distingue quindi non solo per la crescita dei volumi complessivi, ma anche per la capacità di diversificare i prodotti turistici e ampliare la base territoriale dei flussi, elementi strategici per il futuro del settore.

I commenti

Adriano d’Andrea Ricchi, presidente Cna Turismo
“I dati sul turismo diffusi dalla Regione Emilia Romagna confermano: la provincia di Ferrara è una destinazione turistica a tutti gli effetti, riconoscibile e scelta sia dagli italiani sia dagli stranieri: rispetto al 2024 aumentano gli arrivi (610mila) e le presenze (2.813.632) con un incremento significativo sia della domanda interna sia di quella estera.La città capoluogo e l’area Comacchio-Lidi-Parco del Delta si confermano come autentici capisaldi dell’offerta turistica territoriale. Vanno però evidenziate anche le ottime performance di comuni come Cento (+26%) e Argenta (+31%) e la crescita complessiva dell’intero territorio, trainata da una migliore organizzazione delle proposte turistiche, dal cicloturismo e dal turismo lento. Il turismo internazionale è sempre più rilevante, soprattutto nei mesi di maggio e settembre. Occorre ora rafforzare una strategia di comunicazione integrata e continuativa, capace di promuovere la provincia tutto l’anno, aumentare la permanenza media e investire su qualità, sostenibilità e formazione per migliorare ulteriormente l’accoglienza”.

Emanuele Mari, assessore al Turismo di Comacchio
“I dati pubblicati dall’Ufficio Statistico Regionale relativi ai primi dieci mesi dell’anno, quindi al 31 ottobre scorso, evidenziano un ammontare complessivo delle presenze di quasi 2.200.000 che percentualmente corrisponde a un +0,54% rispetto allo stesso periodo del 2024 che venne considerato unanimemente positivo. La crescita risulta costante ormai dal 2021, ovvero dalla prima stagione post-pandemia ad oggi e possiamo vantare la quota percentuale di presenza straniera più alta dell’intera riviera emiliano-romagnola pari a circa il 40%. Risultati che l’amministrazione comunale condivide con l’intero comparto turistico del nostro territorio che si rivela all’avanguardia e sempre più efficiente. È altresì doveroso sottolineare che la pubblicazione dei dati da parte dell’Ufficio Statistico Regionale rende onore al lavoro svolto, smentendo esternazioni non rispondenti alla realtà e dannose per il settore”.

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