Cronaca
17 Dicembre 2025
A finire in carcere sono stati alcuni pusher di nazionalità nigeriana dopo le indagini dei carabinieri. Il gip: "Profili criminali di spessore"

Spaccio in Gad. Cinque arresti nell’operazione “Muretto” (VIDEO)

di Redazione | 2 min

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Sono cinque i pusher di nazionalità nigeriana che, durante la mattinata di mercoledì 17 dicembre, sono stati arrestati dai carabinieri del comando provinciale di Ferrara, col supporto dei colleghi di Bologna e di un’unità cinofila della Polizia Locale Terre Estensi, in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal gip Giovanni Solinas del tribunale di Ferrara su richiesta del pm Stefano Longhi della Procura di Ferrara, che ha coordinato l’importante attività di indagine.

Il provvedimento arriva dopo gli interrogatori preventivi dello scorso ottobre. Dei cinque finiti in manette, tutti indagati per spaccio di sostanze stupefacenti in zona Gad, quattro sono stati trasferiti nelle carceri di via Arginone e della Dozza, mentre uno è stato messo agli arresti domiciliari a Bologna.

L’operazione “Muretto” – questo il nome dell’inchiesta – è stata condotta dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei carabinieri di Ferrara tra dicembre 2023 e l’estate 2024 nell’area tra la stazione ferroviaria e quella delle mura di via IV Novembre, ma ha toccato anche corso Isonzo, piazzale Castellina e le vie San Giacomo, Cassoli e Ortigara. A far partire le indagini le numerose segnalazioni di spaccio da parte dei residenti e i frequenti arresti in flagranza operati dalle pattuglie del Norm e delle stazioni cittadine.

Gli investigatori, infatti, hanno ricostruito cessioni di droga effettuate da alcuni degli indagati già nel 2017 e continuate fino al 2024. Durante tale periodo sono stati oltre una dozzina gli arresti in flagranza di reato con centinaia di dosi di droga sequestrate.

Dalle investigazioni, portate avanti non solo con i tradizionali servizi di osservazione pedinamento e controllo e dalle escussioni testimoniali. ma anche con l’acquisizione dei tabulati telefonici degli indagati e sfruttando gli occhi elettronici dei sistemi di videosorveglianza comunali, è emerso – si legge nelle motivazioni dell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari – “un grave quadro indiziario” a carico degli indagati che con “capacità organizzativa e assoluta sicurezza” cedevano in maniera sistematica ad acquirenti abituali dosi di cocaina, hashish, eroina e marjuana.

I cinque, tutti uomini tra i 26 e i 40 anni, risultano essere tutti gravati da precedenti specifici e possedere, tra l’altro, un “profilo criminale di spessore” tanto da spingere la Procura a chiedere l’applicazione nei loro confronti dei provvedimenti odierni come disposto dal gip.

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