Calcio
16 Dicembre 2025
Presentato in Sala Arazzi il progetto di calcio integrato per ragazzi con disabilità (7-13 anni). La società: "Non è solo sport, ma un progetto di vita"

Parte “Ars et Labor Ability”: il calcio che costruisce l’inclusione

di Redazione | 5 min

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di Asia Bertarelli

Non solo un progetto sportivo ma un progetto di vita per i ragazzi che durante gli allenamenti si misurano con nuove situazioni, attività, relazioni che possono essere spese durante la loro vita quotidiana. È il senso del progetto “Ars et Labor Ability”,  presentato nella Sala Arazzi della residenza municipale dalla società sportiva Ars et Labor.

L’iniziativa, rivolta ai ragazzi con disabilità di età compresa tra i 7 e i 13 anni, rappresenta un contributo tangibile e concreto per l’inclusione giovanile. Le finalità del progetto sono, l’inclusione sociale, benessere psicofisico, autonomia, autostima, educazione ai valori e sensibilizzazione della comunità.

Una tappa importante, che conferma l’impegno assoluto della società verso il mondo del calcio integrato, un ulteriore passo significativo nel percorso di ricostruzione di iniziative di grande valore per il nostro territorio. Il progetto si avvale di educatori di straordinaria professionalità e umanità, elementi fondamentali per garantire un percorso di qualità.

Gli allenamenti si tengono presso il campo sportivo Gb Fabbri di Copparo il lunedì dalle 17 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 12. Gli allenamenti sono divisi in due gruppi da un’ora ciascuno.

“Sin dal principio – ha spiegato Francesco Carità, assessore allo Sport del Comune di Ferrara – non ci siamo focalizzati unicamente sulla prima squadra. La nostra intenzione era chiara: attivare e coinvolgere tutte quelle realtà che ruotano attorno alla nostra spalla sportiva. Tra queste, ovviamente, l’elemento più importante era il calcio legato alla disabilità. Ars et Labor Ability credo sia un progetto che incarna pienamente i valori in cui crediamo e che come assessorato stiamo portando avanti con molte Asd del territorio: lo sport come occasione di crescita, inclusione e relazione. Bisogna offrire ai più giovani la possibilità di praticare attività fisica in un contesto aperto, accogliente e capace di valorizzare ogni diversità, questo significa costruire una comunità vicina ai nostri ragazzi, più forte, più attenta e più unita”. L’assessore ha inoltre voluto ringraziare dirigenti, tecnici, famiglie e volontari: “Il vostro impegno rende lo sport un vero strumento educativo e sociale. Ferrara crede nelle iniziative come la vostra, capaci di guardare allo sport non solo come competizione, ma come spazio di condivisione e di opportunità veramente inclusive. A tutti i ragazzi che iniziano questo nuovo cammino, auguro di divertirsi, di imparare e di fare squadra, dentro e fuori dal campo”.

“Tuttavia – conclude l’assessore – come Amministrazione, ci tenevamo profondamente a dare il nostro contributo. Non solo dal punto di vista organizzativo, ma ci siamo impegnati anche economicamente, ad esempio per il kit sportivo di questi dieci ragazzi, perché crediamo fermamente che l’Amministrazione debba sostenere i valori dell’inclusione attraverso lo sport nella sua accezione più nobile”.

“Sono profondamente orgoglioso – aggiunge Marco Aventi, responsabile settore giovanile Ars et Labor Ferrara – che anche il progetto dedicato al calcio integrato possa finalmente ripartire presso il centro sportivo Gb Fabbri. Essere un punto di riferimento per questi ragazzi e per le loro famiglie è da sempre un grande privilegio per la nostra società. Siamo pronti per ripartire con quello che chiamiamo Calcio Integrato. Abbiamo impiegato del tempo per essere sicuri di poter garantire a questi ragazzi un percorso che sia davvero di alto livello, in linea con le loro abilità. L’inserimento del calcio paralimpico, in stretto collegamento con la creazione del settore giovanile, rappresenta uno dei nostri obiettivi primari, oggi finalmente realizzato. Un punto chiave per noi è l’inclusione vera e propria: i ragazzi del calcio integrato si allenano al centro sportivo in parallelo con il nostro settore giovanile. Questo non solo li integra, ma aggiunge un mattoncino importante alla ricostruzione di tutto il settore giovanile”. Il responsabile del settore giovanile conclude: “Offrire un’opportunità concreta a questi ragazzi, che portano con sé un forte senso di appartenenza ai nostri colori, costituisce per noi motivo di autentica soddisfazione. Al tempo stesso, poter dare continuità alla programmazione e al lavoro svolto in questi anni rappresenta un elemento di grande gratificazione e motivo di sincera felicità”.

Alla presentazione è anche intervenuto il coordinatore del progetto Simone Vallieri: “Facciamo questo progetto da quando la squadra era in Serie A e continuiamo ancora oggi che è in Eccellenza, questo per dimostrare che la disabilità non ha categoria. Questi ragazzi, ogni volta che vengono nella nostra struttura, si sentono veramente importanti. Hanno la possibilità di giocare, divertirsi, apprendere e persino arrabbiarsi. Per loro, ogni allenamento è come giocare la finale del mondo di calcio, e la rigiocheranno la settimana dopo, e quella dopo ancora. È una frase fatta, ma è la verità: la disabilità è negli occhi di chi la vede. Noi e i miei colleghi in campo non vediamo la disabilità X o Y, vediamo persone abili, perché la distinzione tra abili e disabili è una linea sottile: tutti siamo ‘disabili’ in qualcosa. Dobbiamo sensibilizzare non solo la società calcistica, ma l’intera comunità. Una società che non investe sui più fragili è destinata a fallire. Questi ragazzi devono avere la possibilità di vivere una vita piena”.

“Infine – conclude il coordinatore Simone Vallieri – voglio sottolineare un punto cruciale: il progetto è totalmente gratuito. Lo è fin dall’inizio. Non è solo per ragazzi con disabilità, ma è anche un supporto per le famiglie che magari hanno difficoltà economiche e non riescono a iscrivere i figli in altre società che chiedono una retta”.

Il progetto attualmente conta dieci atleti, è data la possibilità di iscrizione per i nuovi interessati. La procedura prevede l’invio di una mail all’indirizzo profsimo103@me.com, e la società provvederà successivamente a ricontattare le famiglie.

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