Argenta
14 Dicembre 2025
Nel libro di Renzo Ricci Maccarini la storia del colosso argentano, tra crescita record, processi e assoluzioni

Coopcostruttori, la verità dopo il crollo

di Redazione | 2 min

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Controlli dei carabinieri tra strada e lavoro. Raffica di denunce nel Comacchiese

Durante lo scorso 12 dicembre, i carabinieri di Comacchio, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Ferrara e del locale Nucleo Forestale, hanno messo in campo un articolato servizio di controllo straordinario del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione di qualunque attività illecita, con un particolare sguardo alla circolazione stradale

Argenta. “Una storia di cui essere orgogliosi”. E’ il titolo del libro pubblicato dall’ex presidente di Coopcostruttori, Renzo Ricci Maccarini, 23 anni dopo il crac del colosso cooperativo edile e delle infrastrutture di Argenta.

Un titolo che gli è valso il quarto posto nella speciale classifica nazionale, forte anche dei suoi 2500 dipendenti, sparsi in tutta Italia, e 400 milioni di fatturato, cresciuto del 400%. Questo dal 1974 in poi, dopo la originaria fusione e incorporazione delle coop “Cassiano Corticelli” e “Terre e Lavoro”. Il volume è stato presentato alla “Casa del Volontariato” alla presenza di una folta platea. Ed è in vendita presso la cartoleria “Artstudio” di via Garibaldi al prezzo di 10 euro.

Una triste e controversa vicenda giudiziaria ne ha scritto la parola fine e la cessazione delle attività. Ma dopo 20 anni di processi, i massimi dirigenti, sui cui pesavano 12 capi d’imputazione, sono stati assolti, ad esclusione delle condanne relative alla vicenda Spal.

“Ho dato alle stampe questo volume – spiega Ricci – per raccontare i fatti, la verità, con al centro la gestione dei cantieri, le fabbriche (Felisatti, Fornace, Ceramiche), l’amministrazione e i bilanci, i rapporti con la politica”.

Indice puntato intanto, ma senza citare nessun nome, su chi aveva la possibilità di salvare l’azienda e farla uscire dalla crisi, ma non l’ha fatto. “La Coopcostrutori – continua Ricci – era una realtà diversa dalle altre, perché scelse di crescere per far crescere il lavoro”.

Voltando le pagine si ripercorrono le tappe scandite da una sequela di arresti, dal carcere, da costanti ispezioni della Guardia di Finanza, il tutto tra interrogazioni parlamentari, difficoltà finanziarie, crediti verso enti e le ben note riserve tecniche che bloccavano i lavori, promesse di aiuto non mantenute, prestito ponte non concesso, infine il ruolo dei commissari straordinari. Altro punto chiave è la frattura col partito di riferimento, iniziata con la vicenda del progetto “Palaspecchi” di Ferrara.

Velatamente, ma non troppo, sotto accusa anche le responsabilità della debacle, addebitate in primis alle istituzioni. Che, come si legge nel testo, hanno peccato di una “mancata onesta analisi della situazione”.

Un capitolo speciale è dedicato alle sentenze dei tribunali (1° grado, appelli, Cassazione) e del Gup che “ha scagionato – come afferma Ricci – 43 consiglieri e i dirigenti di Legacoop”. In questo contesto si tira in ballo anche chi, all’epoca, “ha preferito dare ascolto ad altre campane, dimenticando l’impegno profuso in più di mezzo secolo dalla Coopcostruttori, con le sue attività, per la vita sociale della nostra terra e della nostra provincia”. Ma per saperne di più, e nei dettagli, basta scorrere i passaggi di questo interessante “dossier”.

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