L’Italia ottiene un’importante vittoria nell’ambito del Consiglio Agrifish dell’Unione Europea. I tagli alle giornate di pesca che la Commissione europea aveva inizialmente previsto al 64% sono stati ridotti al 39%, grazie a una lunga riunione che ha visto l’Italia confrontarsi con Spagna e Francia per tutelare il settore. Le nuove misure prevedono anche strumenti di compensazione destinati a neutralizzare la riduzione dello sforzo di pesca.
Il risultato è stato accolto con soddisfazione dalle principali organizzazioni di categoria, tra cui Coldiretti, Legacoop e Agci, che hanno riconosciuto l’importanza di salvaguardare la continuità del comparto ittico nazionale. Presente ai lavori, il ministro della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida aveva sottolineato la necessità di proteggere sia i lavoratori del mare sia l’economia delle aree costiere: “Il taglio del 64% non può essere applicabile a nessun reddito e stipendio, l’ambiente dev’essere tutelato, ma i nostri pescatori sanno lavorare in maniera sostenibile”.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’on. Mauro Malaguti, parlamentare ferrarese e componente della Commissione Agricoltura: “Le condizioni dettate per il settore rischiavano di far estinguere le nostre marinerie, già in grande difficoltà. Questo avrebbe avuto pesanti ripercussioni non solo per le famiglie di pescatori, ma anche rispetto a tutta l’economia del territorio legata al turismo balneare”.
Malaguti ha evidenziato come un taglio di due terzi delle giornate di pesca avrebbe messo in ginocchio centinaia di imprese ittiche, compromettendo l’accesso dei consumatori al pesce fresco nazionale e aprendo le porte a maggiori importazioni. “Non è un caso che la dipendenza dall’estero per il pesce sia schizzata dal 30% all’85% negli ultimi quarant’anni”, ha ricordato, citando i dati di Coldiretti Pesca.
L’intesa raggiunta dal Consiglio Agrifish ha trovato una strategia comune tra Italia, Spagna e Francia, basata su due strumenti principali: il fermo biologico, ossia un arresto temporaneo della pesca per tutelare gli stock ittici, e il bando delle demolizioni, promosso dall’Italia per evitare la riduzione drastica delle flotte e salvaguardare l’occupazione.
Grazie a questo accordo, le marinerie italiane vedono scongiurato uno scenario drammatico, con la possibilità di continuare a operare in maniera sostenibile, garantendo reddito ai pescatori e pesce fresco di qualità ai consumatori nazionali.
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