Politica
14 Dicembre 2025
La segretaria comunale del Partito Democratico: "Ci sono confini che non si spostano e parole che non possono diventare normali"

Gruppo pro-Vannacci a Ferrara. Zerbini (Pd): “Nessuna ambiguità su rifiuto odio e discriminazione”

di Redazione | 2 min

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Durante lo scorso 12 dicembre, i carabinieri di Comacchio, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Ferrara e del locale Nucleo Forestale, hanno messo in campo un articolato servizio di controllo straordinario del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione di qualunque attività illecita, con un particolare sguardo alla circolazione stradale

Dopo l’annuncio, nelle scorse ore, della nascita di un gruppo a sostegno del generale Roberto Vannacci anche a Ferrara, Giada Zerbini – segretaria comunale del Partito Democratico – commenta la notizia, affermando che l’arrivo sulla scena politica di una nuova formazione che si rifà al libro “Il mondo al contrario” scritto proprio dall’esponente leghista, “non è un fatto folkloristico né una semplice iniziativa locale” perché “quelle idee, rivendicate apertamente anche in questi giorni, mettono in discussione un principio fondamentale della nostra democrazia: che nessuno venga colpito, delegittimato o umiliato per ciò che è”.

“Quando si afferma – prosegue Zerbini – che ebrei, persone Lgbt o minoranze non sono intoccabili, non si sta facendo una provocazione culturale. Si sta normalizzando un linguaggio che la storia europea ci ha insegnato a riconoscere come pericoloso”.

La segretaria comunale aggiunge: “L’antisemitismo, così come ogni forma di odio identitario, non è un’opinione e non può essere relativizzato o tollerato, a maggior ragione oggi. Ferrara, città medaglia d’argento della Resistenza e segnata dalle leggi razziali, sa bene cosa significa abbassare la guardia. Per questo credo che la politica debba essere chiara, prima ancora di discutere di leggi, ddl o tattiche parlamentari: la Repubblica nasce dal rifiuto dell’odio e della discriminazione, e su questo non possono esserci ambiguità”.

“Il Partito Democratico – chiude Zerbini – ha il dovere di stare su questa linea, con sobrietà e fermezza, senza inseguire polemiche ma senza voltarsi dall’altra parte. Perché ci sono confini che non si spostano, e parole che non possono diventare normali”.

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