Lettere al Direttore
14 Dicembre 2025

Non è utopia la decarbonizzazione tecnologica, basta farla seriamente

di Redazione | 2 min
È interessante la lettera del Signor P. Guidetti sugli impianti che dovrebbero sequestrare l’anidride carbonica. Ci informa che, alla prova dei fatti, quelli in funzione aggiungono all’atmosfera molta più CO2 di quanta ne catturino: una debacle! Tuttavia, nulla di nuovo! Le riviste tecniche ne parlano da anni, ma inevitabilmente le questioni tecniche sfuggono all’opinione pubblica, perciò è lodevole che il Guidetti abbia riferito che la soluzione al problema “è semplice: la priorità resta tagliare le emissioni alla fonte”
Però dispiace che non completi l’articolo, fermandosi lì, aggiungendo solo la sua firma.
Ma come? Tutti vorremmo sapere come si fa a tagliare le emissioni di CO2 alla fonte e non ci dice niente? Siamo 8 miliardi di abitanti di circa 200 Stati indipendenti (con industrie derivate dalla rivoluzione industriale, cioè basate prevalentemente sull’energia delle combustioni), dove ognuno fa quello che vuole per sostenere la propria economia perché non esiste un governo mondiale in grado di imporre a tutti le leggi sull’ambiente. E purtroppo la CO2 è dannatamente democratica, si diffonde dappertutto. Per non parlare del problema irrisolvibile delle gigantesche fonti naturali, quali le inestinguibili grandi miniere di carbone in fiamme da decenni, o i vulcani attivi delle dorsali oceaniche… In buona sostanza, il signor Guidetti, glissando sul “come fare davvero”, non riesce a a rimuovere la sensazione che il controllo volontario delle emissioni di CO2 alla fonte non sia altro che una delle inattuabili Utopie dell’umanità. Come quella della Pace del mondo.
Non resta che sperare nel miglioramento dell’efficienza della decarbonizzazione tecnologica. Ma lo sapevamo già anche senza leggere lo scritto del signor Guidetti.
Auguri a tutti!
Paolo Giardini
Grazie per aver letto questo articolo...

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