Politica
13 Dicembre 2025
Dal post di Balboni alla replica dei pentastellati: accuse incrociate e letture opposte sui costi e sulle responsabilità politiche

Superbonus, scontro frontale tra FdI e M5S

di Redazione | 3 min

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Nel dibattito politico sul Superbonus 110% si accende un nuovo scontro. A innescarlo è il senatore Alberto Balboni (Fratelli d’Italia), che sulla propria pagina Facebook definisce la misura “una voragine senza fine”, denunciando costi fuori controllo, frodi e responsabilità politiche che – a suo dire – ricadrebbero in gran parte sul MoVimento 5 Stelle. A stretto giro arriva la replica dei coordinatori M5S dell’Emilia-Romagna, Marco Croatti e Gabriele Lanzi, insieme al coordinatore provinciale Paride Guidetti, che respingono le accuse parlando di “manipolazione sistematica dei fatti”.

La posizione di Balboni: “Costi esplosi e cittadini lasciati soli”

Nel suo intervento Balboni ripercorre il percorso della misura nata durante la pandemia: “Il Superbonus era nato per rilanciare l’economia dopo la pandemia e favorire l’efficientamento energetico”. Ma, secondo il senatore, la norma sarebbe stata varata con criteri insufficienti e senza adeguati controlli: “Quando una norma viene scritta male, senza i giusti paletti, il risultato è che i costi esplodono e i cittadini finiscono per pagare gli errori altrui”.

Balboni cita dati precisi: “Doveva costare una trentina di miliardi, invece la spesa è arrivata a circa 125 miliardi di euro… il costo reale per lo Stato resta comunque vicino agli 85 miliardi”. E individua gli effetti più distorsivi: “Una misura che ha drogato i prezzi dei materiali, favorito cantieri improvvisati e aperto la strada a frodi miliardarie”.

Il senatore indica poi un altro nodo critico, legato ai cantieri incompleti e ai rimborsi richiesti ai condomìni: “Oggi l’Agenzia delle Entrate si rivale sui condomìni, chiedendo di restituire i bonus per cantieri rimasti incompleti. Migliaia di famiglie rischiano di vedere svanire i risparmi di una vita”.

Infine, accusa direttamente il M5S e Giuseppe Conte: “Il M5S prova a dire che Conte ha gestito il Superbonus solo per pochi mesi. Ma la verità è un’altra… Conte minacciò di ritirare la fiducia pur di difendere il 110%”.

La replica M5S: “Le dichiarazioni di Balboni non sono una critica politica, ma una manipolazione”

Durissima la risposta dei vertici regionali e provinciali del MoVimento 5 Stelle. L’attacco a Balboni è frontale sin dalle prime righe: “Le dichiarazioni del senatore Alberto Balboni sul Superbonus non sono una critica politica, ma una manipolazione sistematica dei fatti”.

I pentastellati contestano innanzitutto la coerenza del senatore: ricordano che nella scorsa legislatura “non presentò alcun emendamento per migliorare la misura” e che firmò una risoluzione di FdI in cui si chiedeva “di potenziare il Superbonus 110 per cento sino al 2030”. «Oggi lo definisce una “voragine”, ieri chiedeva di estenderlo di altri otto anni”, affermano.

Sul ruolo di Giuseppe Conte, la replica è altrettanto netta: “Quando Balboni tira in ballo Giuseppe Conte, oltrepassa il confine tra analisi e invenzione”. E aggiungono: “È un fatto incontestabile che Conte abbia gestito il Superbonus solo per una fase iniziale e che sia stato il governo Draghi… con il blocco della cedibilità dei crediti, a inceppare un meccanismo che stava funzionando”.

I coordinatori contestano anche l’interpretazione sui conti pubblici: “Parlare di “buco nei conti pubblici” è una distorsione tecnica, perché le detrazioni non sono spesa corrente e perché lo Stato ha registrato ritorni economici, fiscali e occupazionali enormi”.

Un altro punto caldo riguarda le frodi. Qui i pentastellati affermano che Balboni “omette volutamente la verità”, sostenendo che “le grandi truffe emerse riguardano principalmente il Bonus Facciate”, non il Superbonus: “È stato proprio il sistema di controlli introdotto dal Superbonus a far emergere criticità già presenti”.

Sul fronte dei rimborsi ai cittadini, la replica contesta un ulteriore passaggio del senatore: “Quando afferma che l’Agenzia delle Entrate “incolpa i cittadini”, diffonde un’altra falsità”. Per il M5S il problema deriverebbe dal blocco della cedibilità dei crediti del 2022, che avrebbe impedito allo Stato di rivalersi sulle imprese irregolari.

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