Non sono quattro gatti, come appare scritto in un cartello, sono circa 300 i manifestanti chiamati a raccolta dalla Cgil di Ferrara in piazzale Medaglie d’Oro per la giornata di sciopero nazionale convocata per dire no al riarmo e “a una manovra finanziaria profondamente ingiusta”.
Ad aprire e chiudere gli interventi è Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil, affiancata da Veronica Tagliati, segretaria Cgil Ferrara, e dalla segreteria confederale: Antonella Zambonati, Marco Blanzieri e Fabrizio Tassinati. Interventi in collegamento dalle piazze di tutta Italia che a Ferrara si fanno in un luogo simbolo, a lato del vecchio ospedale, oggi Casa della Salute. “Un diritto, quello alla salute, – spiega Blanzieri – che non è più un diritto per le donne e gli uomini di questo Paese con la spesa in percentuale al Pil sulla sanità che si attesta ai livelli più bassi in Europa”.
Ghiglione parla di una legge di bilancio che “non dà risposte a chi in questo paese veramente fatica ad arrivare alla fine del mese”, alle “lavoratrici, lavoratori, pensionati e pensionate” ma anche a quei giovani che vogliono “poter immaginare un futuro nel proprio territorio e nel proprio Paese”.
“Centinaia di migliaia di giovani – aggiunge – ogni anno lasciano il nostro Paese. Giovani laureati, intelligenze, fantasie, che potrebbero dare un contributo fondamentale ma mancano investimenti sul loro futuro”. Investimenti che mancano anche “dal punto di vista delle politiche abitative che stanno diventando un problema enorme”.
Ghiglione sottolinea quindi come la “presenza fisica delle persone nelle piazze non è mai un fatto banale”. “Vuol dire – spiega – che abbiamo deciso di non rimanere a lamentarci a casa, di non voler subire, di non aspettare che qualcuno risolva i problemi al nostro posto. Oggi le nostre piazze dimostrano che nel paese c’è ancora una comunità che si assume la responsabilità di dire io ci sono, io partecipo, io rivendico”.
E oggi lo hanno fatto “in una giornata molto particolare per il nostro Paese”. “Oggi – ricorda – ricorre il 56esimo anniversario dalla strage di piazza Fontana e questo dice una cosa chiara: non ci hanno fermato allora, non ci fermeranno oggi e neppure domani”.