Politica
12 Dicembre 2025
I dem replicano a Francesco Rendine (Civica Fabbri) che aveva attribuito la debolezza della sanità ferrarese alle scelte politiche del passato

Galuppi e Lagrasta su sanità: “Servono serietà e onestà intellettuale”

di Redazione | 3 min

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“Per rispetto dei cittadini e dei professionisti sanitari, riteniamo necessario riportare il dibattito su un piano utile alle persone”, affermano Elisa Galuppi e Giuseppe Lagrasta (Missione Salute e Welfare – Partito Democratico Ferrara) nel replicare alle affermazioni di Francesco Rendine (Civica Fabbri) che aveva attribuito la debolezza della sanità ferrarese alle scelte politiche del passato.

Secondo i due esponenti dem, è tempo di tornare a parlare dei “problemi reali” della sanità ferrarese, “che richiedono risposte nel 2025, non continue fughe nel passato”.

Sottolineano come “parlare del passato non cura i problemi del presente”, ricordando che attribuire le criticità attuali alla costruzione dell’Ospedale di Cona sia “un modo comodo per evitare le responsabilità del presente”. “Gli extracosti derivarono principalmente da contenziosi e varianti normative, non da scelte politiche arbitrarie”, e – affermano – “i costi di costruzione non incidono in alcun modo sulla gestione e sul bilancio corrente” delle Aziende sanitarie.

Il tema delle liste d’attesa viene poi definito “un problema reale, che richiede risorse reali”. La responsabilità, spiegano, è soprattutto del “sottofinanziamento della sanità pubblica a livello nazionale, in particolare negli ultimi anni a fronte di un aumento delle costi; carenza strutturale di personale, aggravata dal blocco dei contratti e da retribuzioni non competitive; aumento di cronicità e fragilità nella popolazione”.

Sul personale sanitario Galuppi e Lagrasta parlano con la voce dell’esperienza diretta: “Come medico territoriale e infermiere di Pronto Soccorso, conosciamo le difficoltà quotidiane dei professionisti che tengono in piedi il sistema. Per questo riteniamo grave minimizzare il tema delle retribuzioni. Dire che ‘basterebbe una riorganizzazione’ ignora la realtà: – l’Italia ha uno dei numeri di infermieri più bassi d’Europa; – i medici faticano a scegliere il servizio pubblico; – senza stipendi adeguati non si attraggono professionisti, e i servizi si indeboliscono. Ribadiamo che gli infermieri sono professionisti autonomi e responsabili: chiamarli “paramedici” non è solo tecnicamente sbagliato, è sminuente. Gli operatori sanitari meritano riconoscimento del ruolo, retribuzioni adeguate, condizioni di lavoro dignitose e soprattutto ascolto. Conoscono il sistema dall’interno, quotidianamente, nei reparti e negli ambulatori. Per questo ci impegneremo con determinazione affinché la loro voce sia sempre ascoltata e tradotta in scelte concrete: riteniamo che migliorare i servizi sia possibile solo valorizzando chi li fa vivere”.

Un passaggio è dedicato ai CAU e alla sanità territoriale: “I Cau non sostituiscono i Pronto Soccorso: li alleggeriscono dalle urgenze minori”, come previsto dal Dm 77/2022. Le scelte future, sostengono, devono basarsi sui reali bisogni della provincia, caratterizzata da “alto indice di vecchiaia, aumento della cronicità, forte richiesta di servizi di prossimità”.

Infine, il messaggio politico: “Ferrara merita una visione chiara e investimenti sul futuro”. I due rappresentanti del Pd locale annunciano che continueranno a “proporre soluzioni basate su dati e programmazione, puntando su più professionisti, retribuzioni adeguate, una rete territoriale più forte e un maggiore coinvolgimento degli operatori”.

Chiudono con una distinzione netta tra approccio polemico e approccio costruttivo: “A chi preferisce cercare un colpevole nel passato, lasciamo la polemica. Noi scegliamo di occuparci del presente e di costruire il futuro”.

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