Un report sulla gestione del dolore cronico. Tradotto, una fotografia con tanto di numeri e identikit di chi ne soffre, di chi è a rischio tra patologie croniche ed esito interventi, di come curarlo, di come gestirlo tra servizi sanitari, trattamenti farmacologici e non, riabilitazione, esercizio fisico adattato in palestre della salute, supporto psicologico. È quello che Esercizio Vita, con il vicepresidente, Michele Felisatti, ha consegnato all’assessore alle Politiche Sociosanitarie, Cristina Coletti.

Frutto del convegno tenutosi lo scorso 11 gennaio, nella sala conferenze di Cna, con focus sugli approcci multi disciplinari e patrocinato, tra gli altri, dal Comune di Ferrara, il report contiene una sintesi di tutti gli interventi dei relatori. “Un modo di procedere che apprezzo – le parole dell’assessore Coletti – perché significa sostanziare gli eventi, oltre gli aspetti scientifici e le finalità di sensibilizzazione pubblica. Il report diventa uno strumento a disposizione degli enti che, come il Comune, patrocinano e orientano i servizi di propria competenza”.

Il report contiene la sintesi degli interventi di Rita Marchi (medico di Medicina Generale), Gaetano Caruso (ortopedico), Armando Cervini (ortopedico), Giovanni Ciancio (reumatologo), Giuseppina Vozza (anestesista), Andrea Baroni (fisioterapista), Piero Fumarola (chinesiologo), Stefano Tugnoli (psichiatra).

Il dolore è definito cronico quando si protrae per oltre 3 mesi. Di dolore cronico soffrono in Italia circa 10 milioni di adulti, 6 milioni di donne e 4 di uomini. Cause: malattia primaria, trauma, interventi chirurgici, artrite, fibromialgia, diabete, malattia oncologica. Il 13 per cento delle persone con dolore cronica presenta sintomi depressivi. In caso di cancro il dolore cronico può verificarsi a causa della malattia o del trattamento per curarla. Ci sono tre categorie di  dolore cronico: neuropatico (danno nervoso), nocicettivo (in caso di lesioni), idiopatico (senza causa apparente di fondo). Possono causarlo anche malattie del sistema nervoso somatosensoriale. Una patologia latente in un altro sito può causare dolore cronico alle ossa, alle articolazioni e ai tendini, quindi dolore muscolo-scheletrico secondario.