Bondeno. Il completamento di Casa Bottazzi, nel cuore di Bondeno, aprirà alla possibilità di dare il via al progetto del “Condominio inclusivo”. Uno spazio abitativo, affiancato da personale qualificato, che offrirà a persone anziane e diversamente abili l’opportunità di svolgere un percorso di vita indirizzato a favore di una seppure parziale autonomia.
La giunta matildea ha approvato, nei giorni scorsi, una delibera finalizzata a dare il via a questa esperienza. «Il progetto che abbiamo voluto sostenere – dice il sindaco di Bondeno, Simone Saletti – è mirato a dare una risposta al bisogno abitativo di persone “fragili” del nostro territorio, come anziani soli, o diversamente abili. Armonizzando tali attività con altre che già da diverso tempo stiamo svolgendo».
Un esempio che propongono è quello di via Enrico Fermi dove si trovano abitazioni che fanno parte del progetto di co-housing. Il completamento dei lavori di Casa Bottazzi permetterà di utilizzare in pieno i cinque appartamenti per persone fragili seguite tramite i progetti dei servizi sociali.
«L’idea – aggiunge la vicesindaca con delega ai servizi sociali, Francesca Piacentini – è quella di portare avanti una progettualità di “vita indipendente”. Le persone all’interno di questo spazio possono svolgere attività occupazionale, all’interno del centro dedicato, ovvero gestire la preparazione dei pasti o le pulizie dell’appartamento, ma anche attività esterne collegate all’organizzazione del tempo libero. Il completamento degli appartamenti di Casa Bottazzi permetterà di utilizzare gli ampi spazi per un più articolato percorso di autonomia».
Questa progettualità di inserisce in un contesto in cui opera già il centro Airone, con il progetto “Cerevisia” (che presto potrebbe cambiare nome, assumendo la denominazione di “Cso Keramos”), con il laboratorio delle ceramiche – le creazioni degli utenti del centro lasciano letteralmente a bocca aperta per la loro qualità e cura – che avrà una vetrina speciale durante il mercatino in piazza Garibaldi del 13 dicembre prossimo.
Tutti questi progetti socioeducativi sono cofinanziati attraverso i piani di zona, risorse nazionali e regionali del Fondo regionale per le non autosufficienze, ma che sono poi integrate dal Comune di Bondeno, che persegue da anni obiettivi legali all’inclusione sociale delle persone “fragili”.
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