“Il drastico taglio del 75% delle risorse al Fondo per il miglioramento della qualità dell’aria nella Pianura Padana rappresenta una decisione irresponsabile e dannosa del Governo Meloni, che compromette anni di progressi e mette a rischio la salute di milioni di persone in Emilia-Romagna e in tutto il bacino padano”. Dure le parole con cui Paolo Calvano, capogruppo Pd nell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, e il collega Andrea Costa, intervengono dopo le altrettanto dure prese di posizione di Legambiente, Isde – Medici per l’Ambiente e numerose altre associazioni impegnate nella tutela della salute e dell’ambiente.
“Un vero e proprio colpo di spugna – aggiungono i dem -, nonostante le risorse fossero state chieste dalle regioni e dai territori della Pianura Padana per mettere in campo politiche per migliorare la qualità dell’aria e la salute dei propri cittadini”.
Legambiente e Isde avevano definito il taglio come “un atto irresponsabile” che mette “a rischio la vita di 25 milioni di persone”. Non solo, si tratterebbe di un intervento “antiscientifico” e di un “furto di risorse”. Preoccupazioni condivise da Calvano e Costa, che ricordano come la Pianura Padana sia una delle aree più inquinate d’Europa e come l’inquinamento atmosferico continui a causare migliaia di morti premature ogni anno.
“Si tratta – sottolineano i consiglieri – di una scelta miope, che ignora completamente i nuovi limiti europei sulla qualità dell’aria e scarica sui cittadini e sui territori i costi sanitari e sociali dell’inquinamento. Proprio ora che servirebbero più risorse, più misure strutturali e un vero piano nazionale, il Governo decide di voltare le spalle alle comunità locali e alle evidenze scientifiche”.
“Chiediamo al Governo – concludono – di tornare sui suoi passi e di ripristinare integralmente il Fondo. La salute non può essere oggetto di tagli di bilancio. Continuerò a battermi, insieme agli enti locali e alle associazioni, affinché la qualità dell’aria resti una priorità assoluta e non venga sacrificata sull’altare di scelte ingiustificabili”.
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