Oggi sabato 13 dicembre alle ore 18 presso la Sala della Musica, si terrà un concerto che vede l’orchestra Frescobaldi e l’ensemble vocale Even, impegnati in un programma dedicato al grande Wolfgang Amadeus Mozart, diretti dal maestro Rocco Cianciotta, e da Andrea Leonardo Pinna, che durante il concerto conseguirà il diploma accademico di primo livello in Direzione d’orchestra.
Il programma unisce due capolavori assoluti dell’ultimo Mozart, mostrando il vertice della sua scrittura sacra e orchestrale. Le Vesperae Solennes de Confessore K 339, vespri in do maggiore per soli, coro e orchestra composti nel 1780 per il Duomo di Salisburgo, rappresentano una sintesi magistrale tra la tradizione liturgica e un linguaggio musicale già proiettato verso la maturità viennese.
I sei movimenti alternano pagine di grande brillantezza corale, come il Dixit Dominus e il Beatus vir, a momenti di profonda spiritualità, come il Laudate Dominum, celebre aria per soprano dal lirismo luminoso e sospeso.
L’equilibrio tra soli, coro e orchestra è di straordinaria raffinatezza, arricchito da una tavolozza timbrica vivace e da una scrittura contrappuntistica che rivela la crescente maturità del giovane Mozart. Il Magnificat conclusivo unisce solennità e slancio vitale, portando i Vespri a un finale trionfante. I solisti sono Anna Rigotti, soprano, Matilde Lazzaroni, contralto, XiangYu Liu, tenore, Riccardo Bovina, basso.
Nella seconda parte, la Sinfonia n. 41 in do maggiore “Jupiter”, ultima sinfonia del catalogo mozartiano (1788), propone un salto nella piena maturità orchestrale dell’autore. Con il suo primo movimento brillante e solenne, permeato da temi di affermazione e dialogo, la sinfonia apre un percorso narrativo ricco di contrasti.
L’Andante cantabile offre un momento di profonda intensità espressiva, sospeso tra malinconia e grazia. Il Minuetto riporta un clima di equilibrio classico, nobile e danzante, mentre il Molto allegro finale è uno dei massimi esempi di scrittura contrappuntistica sinfonica: un intreccio di temi sovrapposti in fuga, costruito con sapienza e grandiosità.
L’energia conclusiva, quasi trascendente, fa della Jupiter un monumento della storia della musica.
Un programma che mette in dialogo la devozione luminosa dei Vespri e l’apice della sinfonia classica, rivelando la straordinaria versatilità e genialità di Mozart.
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