“Il diritto allo sciopero non è negoziabile”. Sono parole infuocate quelle che la Filctem Cgil invia ai lavoratori di Versalis dopo la riunione con l’azienda per discutere le modalità di sciopero del 12 dicembre.
Fanno sapere di aver chiesto, “come da prassi”, il fermo degli impianti durante la giornata di sciopero ma era anche pronta a valutare anche una riduzione della produzione. “Versalis – scrivono però – ha opposto un rifiuto totale, pretendendo che gli impianti marciassero comunque e arrivando ad affermare che i turnisti intenzionati a scioperare avrebbero dovuto dichiararlo in anticipo”.
“È un fatto – aggiungono – mai accaduto in 50 anni: una richiesta che ha un solo obiettivo, scoraggiare lo sciopero e ridurre il suo impatto”.
Parlano di “un livello di gravità e arroganza che non può essere tollerato”, di un “comportamento che punta apertamente a limitare il diritto di sciopero, a indebolire chi lo promuove e a riscrivere unilateralmente le regole delle relazioni sindacali dentro lo stabilimento”.
Ciò che però ha “superato ogni limite” secondo il sindacato è stato il passaggio successivo: “La direzione aziendale ha chiesto alle sigle sindacali che non aderiscono allo sciopero se fossero d’accordo con il fermo o la riduzione degli impianti, aggiungendo che un loro parere positivo avrebbe spinto l’azienda a cambiare posizione”.
Una “forzatura incettabile” e un tentativo di “delegittimare la Cgil, attribuendo poteri decisionali a chi non partecipa alla mobilitazione”. La definiscono la messa in scena di “un vero e proprio ‘processo politico’ contro il sindacato che ha proclamato lo sciopero”.
Filctem fa sapere che le altre sigle si sono astenute e che “l’azienda ha immediatamente utilizzato questa astensione come pretesto per respingere qualsiasi intervento sugli impianti”.
La definiscono “una manovra costruita a tavolino” che dimostrerebbe “un intento preciso: svuotare di contenuto lo sciopero e isolare chi difende i diritti”.
“Non accettiamo – dicono – che il diritto di sciopero venga trattato come un fastidio da aggirare o come un ostacolo da neutralizzare. Non è solo una questione sindacale: è una questione di democrazia, di dignità e di rispetto del ruolo di sindacato e dei lavoratori”.
E rivolgendosi direttamente ai lavoratori: “A tutti voi diciamo con chiarezza: non permetteremo che si apra un precedente del genere. Difenderemo il diritto di sciopero con tutti gli strumenti a nostra disposizione e porteremo alla luce, dentro e fuori lo stabilimento, ogni comportamento che tenta di distorcerlo o limitare la libera adesione dei lavoratori”.
“Il 12 dicembre – concludono – sarà una giornata importante. Invitiamo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori a partecipare alla mobilitazione e a dimostrare che nessuna forzatura, nessuna pressione e nessuna manovra può cancellare un diritto conquistato con decenni di lotte”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com