Potranno lavorare 30 ore settimanali mantenendo la retribuzione che hanno con 40. È la sperimentazione sulla riduzione oraria di lavoro che verrà sperimentata in Berco confermata durante l’incontro del coordinamento di tutta la rappresentanza sindacale dell’azienda e la direzione.
“Uno straordinario risultato – commenta la rsu Fiom di Berco – ottenuto durante la rinegoziazione del contratto aziendale che restituirà tempo vita alle persone”.
Una richiesta che era stata portata avanti nelle trattative per la rinegoziazione del contratto aziendale. Una trattativa lunga, arrivata dopo oltre 300 ore di sciopero seguite all’annuncio di 480 esuberi nel solo stabilimento di Copparo. Alla fine a lasciare l’azienda erano stati 233 mentre erano 247 gli operai per cui sussisteva il rischio di licenziamento fino all’accordo raggiunto al Ministero delle imprese e del made in Itali lo scorso 11 aprile.
Un obiettivo, quello della riduzione dell’orario di lavoro, per cui da tempo si batte la Fiom-Cgil. “Una nuova modalità di lavorare – dicono le rsu -, una battaglia innovativa e paragonabile a quelle fatte per le otto ore nei luoghi di lavoro del secolo scorso”.
“Furono le mondine – proseguono – all’inizio del secolo del novecento che riuscirono a ottenere per prime le otto ore di lavoro a seguito di straordinarie mobilitazioni e scioperi. Oggi riuscire a ottenere la riduzione dell’orario di lavoro, pur mantenendo inalterata la retribuzione, è una conquista importantissima”.
“Ci impegneremo e ci confronteremo – concludono le rsu Fiom in Berco – con l’azienda affinché questa sperimentazione parta il prima possibile. Siamo pronti a raccogliere le osservazioni dei lavoratori che saranno coinvolti per capire insieme cosa mettere in campo, se necessario, al fine di migliorarla”.
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