Le educatrici del Comune di Ferrara rompono nuovamente il silenzio e rendono pubblica la loro “profonda preoccupazione e insoddisfazione per il perdurante silenzio dell’Amministrazione comunale” di fronte alle richieste avanzate negli ultimi mesi. Dopo gli appelli rimasti senza risposta, rilanciati anche attraverso la precedente richiesta di ascolto, le lavoratrici annunciano un flash mob di protesta per chiedere attenzione su temi ritenuti decisivi per il futuro dei servizi educativi cittadini.
Secondo quanto dichiarato nel comunicato sindacale, nonostante “ripetute richieste di incontro e sollecitazioni”, dall’Amministrazione non sarebbe giunta alcuna risposta concreta sulle questioni poste, tutte considerate essenziali per garantire continuità, qualità e condizioni di lavoro adeguate.
Le educatrici ribadiscono quindi le loro principali istanze: un “percorso chiaro e definito verso la stabilizzazione del personale precario”, indispensabile per assicurare continuità educativa e salariale; l’applicazione delle norme sulle “progressioni verticali in deroga”, già attive in altri enti; l’“adeguamento delle ore oggi assegnate alle attività di sostegno”; personale sufficiente per mantenere in sicurezza e continuità il progetto Bimbi svegli; e l’“aggiornamento degli accordi che regolano il funzionamento dei servizi educativi”, ormai datati di quasi vent’anni.
La mancanza di risposte viene definita una situazione che alimenta “crescente incertezza organizzativa e professionale”, motivo che ha spinto le educatrici a organizzare un’azione pubblica di sensibilizzazione. Il flash mob si terrà venerdì 12 dicembre, dalle 9 alle 9.30, nella piazzetta Municipale e lungo lo scalone della Residenza Municipale.
L’iniziativa è rivolta da un lato all’Amministrazione comunale, cui si chiede di dare seguito alle richieste già formalmente presentate, e dall’altro alla cittadinanza, affinché possa prendere consapevolezza di una condizione che incide direttamente sulla qualità dei servizi rivolti ai bambini e alle famiglie. Le educatrici invitano quindi stampa, cittadine e cittadini a partecipare e sostenere una mobilitazione che nasce dalla volontà di tutelare “dignità professionale, diritti contrattuali e la qualità del servizio pubblico educativo”.
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