Economia e Lavoro
10 Dicembre 2025
Sindacato mobilitato venerdì 12 dicembre contro una legge di bilancio ritenuta iniqua: sanità, salari e servizi pubblici al centro della protesta

Sciopero nazionale Cgil, manifestazione a Ferrara contro la manovra

di Redazione | 3 min

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La Cgil proclama per venerdì 12 dicembre lo sciopero generale nazionale, con l’adesione dei lavoratori di tutti i settori, pubblici e privati, anche nella provincia di Ferrara. L’astensione dal lavoro durerà l’intera giornata, nel rispetto delle disposizioni sui servizi pubblici essenziali. La mobilitazione locale prevede una manifestazione alle 9.30 in Piazzale Medaglie d’Oro, con gli interventi di delegate, attivisti e le conclusioni della segretaria Cgil nazionale Lara Ghiglione.

Al centro della protesta vi è la legge di bilancio del Governo Meloni, giudicata dalla confederazione profondamente sbilanciata e insufficiente a dare risposte al mondo del lavoro. “La manovra di bilancio del governo Meloni è profondamente ingiusta, perché non affronta i problemi reali dei lavoratori, dei giovani e dei pensionati di questo Paese, che sono i bassi salari, la precarietà, i servizi pubblici senza risorse, la sanità, le pensioni e il diritto a un lavoro dignitoso”, afferma Veronica Tagliati, segretaria generale della Cgil di Ferrara.

Secondo il sindacato, negli ultimi tre anni lavoratori e pensionati hanno subìto un aggravio fiscale complessivo di 25 miliardi di euro a causa del fenomeno del drenaggio fiscale. Una distorsione che colpisce esclusivamente i redditi fissi, mentre “non chi è in flat tax, non le rendite, non i profitti”, sottolinea la nota sindacale. Per la Cgil, si tratta di una ragione ulteriore per rendere prioritaria una riforma fiscale equa e progressiva.

Il sindacato attacca con forza anche l’impostazione dei finanziamenti destinati alla sanità pubblica, giudicati del tutto incompatibili con i bisogni del Paese. “Si pensi alla sanità pubblica – prosegue Tagliati – con questa manovra, il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale in rapporto al Pil scenderà nel 2028 sotto il 6%, il livello più basso degli ultimi decenni. Una vergogna inaccettabile di fronte al crescente bisogno, anche dovuto alle dinamiche demografiche e ai quasi 6 milioni di cittadini che rinunciano a curarsi”. La segretaria aggiunge che, mentre il sistema pubblico si indebolisce, “la spesa sanitaria privata a carico delle famiglie vale ogni anno oltre 43 miliardi di euro”.

La Cgil denuncia inoltre l’assenza di risorse adeguate per scuola, assistenza agli anziani, politiche per la casa, trasporto pubblico e misure per la sicurezza sul lavoro, ambito in cui le morti continuano a crescere. Sul versante economico-produttivo, Tagliati osserva che “mancano in questo Paese delle scelte strategiche in materia di politiche industriali e del terziario”, e che troppe vertenze per il rinnovo dei contratti restano ancora aperte, penalizzando salari e stabilità occupazionale. Il quadro, secondo il sindacato, è aggravato dalla situazione del territorio ferrarese, che soffre una crisi economica strutturale, “aggravata da un processo di deindustrializzazione e dalla mancanza di provvedimenti per un vero rilancio di un lavoro stabile e tutelato”.

Sul piano sociale pesa anche la fuga dei giovani, sempre più orientati a cercare opportunità all’estero dove retribuzioni e condizioni lavorative risultano più competitive.

Nel suo intervento conclusivo, Tagliati richiama il tema delle risorse pubbliche e delle priorità strategiche del Paese: “Bisogna andare a prendere i soldi dove sono, a partire dall’evasione fiscale, e rinunciare alla folle corsa al riarmo, che mira a convertire la nostra e quella europea in un’economia di guerra, sottraendo un’ingentissima mole di risorse alle vere priorità economiche e sociali del Paese a partire dalla sanità pubblica”.

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