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10 Dicembre 2025

CBD ed epilessia resistente: uno studio francese apre scenari clinici promettenti

di Redazione | 3 min

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Un ampio studio osservazionale condotto in Francia su più di cento bambini con epilessia farmacoresistente rafforza l’idea che il cannabidiolo (CBD) possa rappresentare un’opzione terapeutica efficace, sicura e sostenibile nel lungo periodo.

La ricerca, pubblicata su European Journal of Neurology, documenta non solo una significativa riduzione delle crisi epilettiche, ma anche miglioramenti in aree chiave dello sviluppo neurologico, con una buona tollerabilità fino a 18 mesi di follow-up.

Lo studio francese: chi ha partecipato e come è stato condotto

Il team ha monitorato 103 pazienti pediatrici, tutti affetti da forme severe di epilessia non rispondenti ai farmaci antiepilettici tradizionali.

La popolazione era suddivisa in due gruppi:

  • bambini trattati con CBD per indicazioni approvate (sindrome di Dravet, sindrome di Lennox-Gastaut e sclerosi tuberosa);
  • bambini trattati off-label, quindi al di fuori delle autorizzazioni ufficiali, per valutare l’impatto del CBD nella gestione reale delle crisi.

I caregiver sono stati intervistati a 1, 2 e 6 mesi dall’inizio del trattamento, riferendo informazioni su:

  • frequenza e durata delle crisi,
  • capacità comunicative,
  • livello di attenzione,
  • abilità motorie.

Oltre ai sintomi, i ricercatori hanno analizzato anche la retention rate, cioè la percentuale di bambini che hanno continuato ad assumere il CBD nel corso dei mesi.

Risultati: riduzione delle crisi e benefici neurologici estesi

I dati sono stati positivi fin dal primo mese: oltre il 50% dei bambini ha mostrato una riduzione rilevante delle crisi epilettiche, sia in termini di frequenza sia di durata. Parallelamente, il 62% dei caregiver ha riportato un miglioramento generale delle condizioni cliniche.

Tra 2 e 6 mesi, i benefici si sono mantenuti stabili: circa il 48% dei piccoli pazienti continuava a manifestare una riduzione significativa delle crisi.

Ancora più interessanti i risultati sulle funzioni non direttamente correlate alle convulsioni:

  • 60% miglioramento della comunicazione,
  • 54% miglioramento dell’attenzione,
  • 44% miglioramento delle abilità motorie.

Questi numeri suggeriscono che il CBD non si limita a modulare l’attività epilettica, ma può favorire progressi più ampi nel funzionamento neurologico, incidendo sulla qualità di vita del bambino e della famiglia.

Sicurezza e tollerabilità: conferme solide fino a 18 mesi

Il profilo di sicurezza del CBD si è confermato favorevole per tutta la durata dello studio.
Le percentuali di continuità terapeutica sono state sorprendentemente elevate:

  • 97% dopo 1 mese,
  • 90% dopo 2 mesi,
  • 82% dopo 6 mesi.

Nel lungo periodo il dato cala, come prevedibile, ma rimane comunque significativo:

  • 66% a 12 mesi,
  • 55% a 18 mesi.

Per una popolazione clinicamente complessa come quella pediatrica con epilessia resistente, questa aderenza terapeutica rappresenta un risultato molto positivo.

Un dato curioso emerso dall’analisi: i pazienti trattati off-label hanno mostrato una retention rate superiore rispetto a quelli in trattamento per indicazioni ufficiali. Maggiore continuità anche nei maschi e nei bambini che hanno iniziato la terapia in età leggermente più avanzata.

Cosa ci dicono questi risultati: il potenziale del CBD oltre le indicazioni attuali

Pur trattandosi di uno studio osservazionale — quindi senza gruppo di controllo e con dati basati sui caregiver — i risultati aprono scenari clinici interessanti:

  • il CBD potrebbe essere utile anche in forme di epilessia non comprese nelle attuali autorizzazioni EMA/FDA;
  • può generare benefici cognitivi e motori oltre alla riduzione delle crisi;
  • mostra un buon profilo di sicurezza anche nel lungo periodo.

Gli autori sottolineano però la necessità di procedere con studi più rigorosi. Le priorità future saranno:

  • definire dosaggi ottimali e linee guida unificate,
  • chiarire le interazioni con altri antiepilettici,
  • confermare gli effetti benefici con trial clinici randomizzati e controllati.

Una prospettiva realistica, radicata nella vita delle famiglie

Questo studio offre un’immagine concreta del ruolo che il CBD e, di conseguenza, i CBD shop, potrebbero avere nella gestione quotidiana dell’epilessia resistente:
meno crisi, migliori capacità cognitive e relazionali, maggiore serenità familiare.

In attesa di conferme da studi più strutturati, questi dati rappresentano un passo importante verso una comprensione più completa del cannabidiolo come strumento terapeutico neurologico, soprattutto per bambini che non rispondono ad altri trattamenti e hanno bisogno di nuove possibilità.

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