Accesso Nord-Ovest: “Disagi ancora pesanti”
L’interrogazione sulla tempistica di fine lavori all’accesso Nord-Ovest di Ferrara arriva in Consiglio comunale e riaccende l’attenzione sul cantiere
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"In questi giorni appare evidente come l'Europa sia sempre più stretta nella morsa ostile di Stati Uniti e Russia che preferirebbero un mosaico di staterelli insignificanti a una vera Unione continentale"
A pochi giorni dal patteggiamento per le false vaccinazioni Covid-19, Chiara Compagno affida ai suoi avvocati una “riflessione pubblica, nel rispetto delle istituzioni e di tutte le persone coinvolte”
L’Emilia-Romagna è tra le Regioni più avanzate in Europa nell’utilizzo delle risorse finanziarie provenienti dalla Politica di coesione. Lo certifica la Commissione europea, in occasione dei Comitati di sorveglianza dei Programmi regionali Fse+ e Fesr 2021-2027
Dopo le parole critiche di Paolo Calvano, capogruppo Pd in Assemblea Legislativa, arrivano le parole al miele del deputato della Lega e sindaco di Vigarano Davide Bergamini
Ho appreso di alcune dichiarazioni di Galuppi e Lagrasta del gruppo Missione Salute e Welfare della segreteria del Pd di Ferrara, secondo cui la destra non avrebbe visione in materia sanitaria. Poiché il dibattito pubblico richiede rigore e memoria storica, ritengo necessario riportare alcuni fatti che vengono sistematicamente ignorati.
I problemi che oggi affliggono la sanità ferrarese non nascono certo con l’attuale amministrazione di centrodestra. Affondano invece le radici in scelte politiche compiute negli anni dai governi di centrosinistra. L’esempio più emblematico è quello dell’Ospedale di Cona: un’opera voluta ad ogni costo sin dai tempi del sindaco Soffritti, che sarebbe dovuta costare 70 miliardi di lire (circa 35 milioni di euro) e che è arrivata a pesare per quasi 500 milioni di euro.
Una differenza enorme, che non rappresenta solo uno sforamento di spesa: sono risorse sottratte alla salute dei ferraresi, denaro che avrebbe potuto essere investito in personale, tecnologia, assistenza territoriale e servizi reali ai cittadini.
Già oltre vent’anni fa il Comitato SOS Sanità denunciava l’assurdità di mantenere due aziende sanitarie con direzioni e servizi interni duplicati: ufficio legale, tecnico, personale, comunicazione.
Una duplicazione costosa che ha pesato per decenni sui bilanci pubblici, assorbendo risorse fondamentali e alimentando posizioni dirigenziali spesso perfettamente allineate alla maggioranza politica dell’epoca, la regione ha impiegato oltre 20 anni trovando scuse di ogni tipo per non concretizzare quanto chiedeva il comitato SOS Sanità per migliorare l’assistenza ai Ferraresi.
A ciò si aggiunge la recente istituzione dei CAU, voluta dalla Regione, che a Ferrara sono stati aperti senza gli strumenti minimi per gestire le urgenze minori: neppure un elettrocardiogramma, una prestazione che molti medici di base possono garantire nel proprio ambulatorio.
Non stupisce dunque che oggi i Ferraresi debbano affrontare tempi di attesa sempre più lunghi, spesso davvero “biblici”. Questi ritardi non dipendono solo dalla carenza di personale, ma anche da un sistema organizzativo obsoleto, modellato negli anni passati e incapace di sfruttare appieno le potenzialità dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione digitale, strumenti che altrove stanno contribuendo a migliorare l’efficienza e ridurre le liste d’attesa.
Desidero inoltre chiarire un punto che ritengo fondamentale: sappiamo bene quanto siano validi i professionisti sanitari, inclusi i paramedici, e siamo perfettamente consapevoli che molti di loro sono laureati e altamente competenti. Il rispetto nei loro confronti è totale.
Ma allo stesso modo intendiamo esprimere un profondo rispetto anche per gli operatori OSS, spesso privi di laurea ma quotidianamente impegnati in mansioni che, per responsabilità e complessità, sfiorano talvolta quelle infermieristiche. Sono una colonna portante del sistema di cura, e chi parla di sanità dovrebbe ricordarlo sempre.
Prima di attribuire al centro destra la responsabilità dei problemi accumulati in decenni, sarebbe dunque opportuno che chi oggi siede nei banchi dell’opposizione svolgesse un serio esame di coscienza.
La realtà è che la sanità ferrarese è stata indebolita proprio da scelte politiche che il centrosinistra ha sostenuto e difeso per anni, spesso senza ascoltare cittadini, comitati e operatori.
La salute dei ferraresi merita un confronto trasparente, onesto e basato sui fatti, non su slogan o ricostruzioni di comodo.
Francesco Rendine, capogruppo Lista Alan Fabbri
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