Bondeno
10 Dicembre 2025
Un successo di presenze la prima "semipermanente" all'interno della struttura

Chiusa la mostra di Daniele Cestari alla Rocca e presentato il catalogo

di Redazione | 2 min

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Bondeno. Si è conclusa la mostra “I Resti dell’Ippogrifo” di Daniele Cestari, per due mesi allestita presso la Rocca Possente di Stellata. All’evento di chiusura, l’autore ha presentato al pubblico il relativo catalogo, edito da Il Rio, che contiene le foto tematizzate dell’esposizione, oltre al racconto delle opere e dei molteplici significati della mostra.

«Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato al mio fianco, sopportandomi e supportandomi – ha detto Cestari a conclusione dell’esposizione –: con la massima professionalità, abbiamo cercato di fare del nostro meglio, offrendo uno sguardo nuovo su Stellata e su noi stessi».

L’esposizione ha contato diverse centinaia di accessi durante i due mesi di allestimento, «diventando un vero e proprio veicolo di promozione per la frazione, per la struttura Patrimonio Unesco, e per l’artista stesso – hanno detto il sindaco, Simone Saletti, e l’assessore alla Cultura, Francesca Aria Poltronieri –. Al termine della mostra, siamo ancor più entusiasti di aver ospitato Cestari come prima “semipermanente” all’interno della Rocca Possente: i quadri e le sculture hanno reso affascinante e imperdibile la visita alla struttura».

D’ora in avanti, per i mesi invernali più freddi, la Rocca resterà aperta al pubblico solamente il giorno del mercatino di Stellata, ovvero ogni seconda domenica del mese a partire dal 14 dicembre, in collaborazione con Pro Loco Stellata. Naturalmente, la struttura Patrimonio Unesco sarà teatro dell’annunciato spettacolo “Incendio della Rocca”, che allo scoccare del nuovo anno augurerà ai presenti “Buon 2026”. Il catalogo della mostra “I Resti dell’Ippogrifo” è invece reperibile in libreria e online, come ha ricordato Giulio Girondi, responsabile della casa editrice. Un catalogo che non è solo l’insieme delle opere, «ma è una narrazione, una storia che intreccia l’Orlando Furioso e lo scorrere del fiume Po – ha concluso il curatore della mostra, Sebastiano Simonini –. L’autore ha saputo sbarazzarsi di molte sue cose fatte in passato, e ha ideato un’esposizione interamente dedicata alla Rocca, all’interno della quale tutto è perfetto e in equilibrio».

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