Vigarano
8 Dicembre 2025
La replica al sindaco Bergamini dei consiglieri d’opposizione a Vigarano Mainarda

L’opposizione attacca: “Cancellato un diritto dei consiglieri, non lo impone il Tuel”

di Redazione | 2 min

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Vigarano Mainarda. I consiglieri d’opposizione del Comune di Vigarano Mainarda – Agnese De Michele ed Emanuele Plebiscito – rispondono in modo netto alle affermazioni del sindaco Davide Bergamini secondo cui “nessun diritto cancellato, abbiamo solo rispettato il Tuel”.

Gli esponenti di minoranza rivendicano che fino a ieri lo Statuto comunale consentiva ai consiglieri – singolarmente – di “chiedere pareri tecnico-giuridici al Segretario comunale”.

Con la recente modifica all’articolo 43 dello Statuto, dicono, “sono state eliminate le parole ‘agli Assessori e ai singoli Consiglieri’”, limitando la possibilità di chiedere pareri solo al Consiglio, alla Giunta e al sindaco.
Per l’opposizione, questa è “una scelta che somiglia più a un muro che a un ponte”.

La replica critica la decisione considerandola “un colpo di spugna” su un “vero baluardo democratico”.

Secondo i consiglieri, togliere la possibilità di ottenere pareri individuali significa “spezzare un ponte verso la collaborazione, rendendo più difficile l’esercizio delle nostre funzioni, in particolare quella di controllo, che è uno dei pilastri della democrazia locale”.

Un emendamento proposto – che prevedeva un limite ragionevole: “na richiesta al mese per ogni consigliere” – è stato bocciato. L’opposizione interpreta la decisione come parte di una strategia più ampia: “Un silenzio alla volta. Un diritto alla volta”. Secondo l’articolo 97, comma 2 del Tuel, il segretario comunale deve fornire assistenza giuridico-amministrativa a “tutti gli organi dell’Ente”, compreso il Consiglio comunale. Inoltre, l’articolo afferma che il segretario esercita “ogni altra funzione attribuita dallo Statuto”.

L’opposizione sostiene che lo Statuto di Vigarano era già perfettamente conforme a questa normativa, e dunque “non aveva bisogno di nessun adeguamento”.

I consiglieri respingono l’argomento dell’amministrazione che parla di “adeguamento tecnico” o di “efficienza amministrativa”. Per loro, la scelta è politica, non dettata da esigenze operative. Il fatto che non esistano – secondo loro – capigruppo, commissioni consiliari, né uno spazio strutturato di confronto tra maggioranza e opposizione, amplifica la preoccupazione. Inoltre, si segnala che poco prima del Consiglio sono state inviate nuove regole per l’accesso agli atti e per richiedere appuntamenti con i dipendenti comunali, un insieme di elementi che, per i consiglieri, fanno parte di “una strategia a tappe” per limitare strumenti, trasparenza e voce.
Concludono i consiglieri: “La democrazia non muore all’improvviso. Scolora lentamente. Si corrode togliendo strumenti, spazi, voce”.

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