Ars et Labor, Il ds Federico: “Una partita giusta”
Ai microfoni è arrivato anche Leonardo Mazza, uno dei migliori in campo: “Bisogna sempre farsi trovare pronti, è una mia qualità riconosciuta negli anni"
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Oltre al Consorzio della Bonifica Pianura di Ferrara – ente di riferimento per la gran parte della provincia – il voto coinvolgerà infatti anche il Consorzio della Bonifica Burana e il Consorzio della Bonifica Renana
Lunedì 8 dicembre, Ferrara inaugurerà ufficialmente il periodo natalizio con la tradizionale accensione dell’albero in piazza Trento e Trieste
Si è conclusa con un grande successo la Passeggiata Ecologica al Barco, l’iniziativa organizzata nell’ambito del percorso partecipativo “Nel bello si vive meglio” promosso da Acer Ferrara e sostenuto dal finanziamento regionale ottenuto tramite il Bando Partecipazione della Regione Emilia-Romagna
“Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese io...” illumino. “Via Mazzini” si è accesa oggi pomeriggio, 7 dicembre alle 17, con i versi illuminati (in tutti i sensi) vdell'incipit dell’Orlando Furioso, il poema che rese celebre Ludovico Ariosto
Alla Casa Circondariale di Ferrara, al 30 novembre 2025, risultano 413 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 243 posti, con 175 persone straniere. Una pressione che riflette quella dell’intero sistema emiliano-romagnolo, dove si contano oltre 700 esuberi, l’equivalente di “due istituti penitenziari in più”, come ha affermato il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri nel corso del convegno tenutosi a Bologna dedicato ai cinquant’anni dell’ordinamento penitenziario.
L’incontro, ospitato nella sede dell’Assemblea legislativa, ha riunito rappresentanti delle istituzioni penitenziarie e regionali, ricercatori universitari e operatori della giustizia, con l’obiettivo di fare il punto sull’attuale applicazione della legge del 1975 che ha posto al centro la finalità rieducativa della pena.
“La rieducazione è l’unica strada percorribile per arrivare al reinserimento sociale del detenuto” ha dichiarato Cavalieri, promotore dell’iniziativa insieme al Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria dell’Emilia-Romagna e delle Marche. Tuttavia, il garante ha sottolineato come l’eccessivo numero di persone ristrette limiti la possibilità di costruire percorsi individualizzati: “È sempre più complesso assicurare spazi adeguati, servono interventi per potenziare i trattamenti e coinvolgere i soggetti esterni, che però si allontanano di fronte a istituti sovraffollati”.
Una posizione condivisa da Silvio Di Gregorio, provveditore dell’amministrazione penitenziaria: “Il carcere riguarda l’intera società. Il coinvolgimento dei privati è essenziale per i percorsi trattamentali. Se il detenuto può progettare il proprio futuro, si avvia quella riconciliazione tra reo e comunità offesa”. Ma anche Di Gregorio rileva come la quantità di detenuti ostacoli l’attuazione dei programmi.
Analoga la riflessione di Giancarlo Giulianelli, garante dei detenuti delle Marche, che ha ricordato anche la necessità di lavorare parallelamente sulla cultura esterna: “Occorre educare la comunità, l’imprenditore ha vantaggi quando assume un detenuto”.
La presidente della commissione Cultura e parità dell’Assemblea legislativa, Elena Carletti, ha voluto evidenziare il ruolo della comunità: “Con l’ordinamento penitenziario si è scelto di rimettere la persona al centro. Serve avvicinare l’opinione pubblica a questi temi per rendere possibili i percorsi di recupero”.
Aldo Scolozzi, direttore Uiepe Emilia-Romagna e Marche, ha ribadito l’importanza delle misure alternative introdotte nel 1975 e poi ampliate dalla legge Gozzini: “L’obiettivo è il riscatto della persona. In Emilia-Romagna gli affidati sono tremila, 900 nelle Marche”.
Tra gli interventi anche quello del tribunale di sorveglianza, della sanità penitenziaria e della polizia penitenziaria, oltre a una tavola rotonda con operatori del settore. Il cardinale Matteo Maria Zuppi, attraverso un messaggio video, ha richiamato alla necessità di “coinvolgere i territori” per ricostruire legami e offrire prospettive ai detenuti.
La giornata si è conclusa con le testimonianze di due persone che hanno attraversato l’esperienza del carcere e oggi lavorano, a conferma del ruolo decisivo dei percorsi di reinserimento.
Situazione sovraffollamento negli istituti penitenziari dell’Emilia-Romagna (dati aggiornati al 30 novembre 2025).
A Bologna sono presenti 850 detenuti (con una capienza di 507 posti): 91 le donne, 482 gli stranieri. A Ferrara sono presenti 413 detenuti (con una capienza di 243 posti), 175 sono gli stranieri. A Forlì sono presenti 144 detenuti (con una capienza di 144 posti): 19 le donne, 64 gli stranieri. A Castelfranco Emilia, nel modenese, sono presenti 84 detenuti (con una capienza di 191 posti), 29 gli stranieri. A Modena sono presenti 596 detenuti (con una capienza di 371 posti): 34 le donne, 356 gli stranieri. A Piacenza sono presenti 582 detenuti (con una capienza di 414 posti): 16 le donne, 395 gli stranieri. A Parma sono presenti 786 detenuti (con una capienza di 655 posti), 294 gli stranieri. A Ravenna sono presenti 90 detenuti (con una capienza di 49 posti), 45 gli stranieri. A Reggio Emilia sono presenti 313 detenuti (con una capienza di 292 posti): 17 le donne, 146 gli stranieri. A Rimini sono presenti 170 detenuti (con una capienza di 118 posti), 81 gli stranieri.
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