Eventi e cultura
5 Dicembre 2025
La nuova mostra fotografica di Marco Caselli Nirmal e Marco Cazzola in Rotonda Foschini

Armonie di luce: la luce che accarezza la musica

di Redazione | 4 min

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Nel cuore della città illuminata dalle luci natalizie e nel pieno delle festività che animano il centro storico, la Rotonda Foschini si accende di nuova bellezza grazie alla mostra Armonie di luce – La luce che accarezza la musica, progetto ideato e firmato dal fotografo di scena Marco Caselli Nirmal e dal light designer degli spettacoli presentati in questa mostra, Marco Cazzola.

L’esposizione, inaugurata il 5 dicembre, è organizzata dalla Biblioteca della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, con il sostegno della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura e con il supporto del Comune di Ferrara.

La mostra celebra un’arte fondamentale e insostituibile: lo studio dell’utilizzo della luce e l’elaborazione dei progetti di illuminazione nelle produzioni teatrali. Il percorso espositivo è concepito come un profondo dialogo tra la fotografia e la costruzione luministica degli spettacoli, valorizzando la memoria scenica di opere, concerti e rappresentazioni ospitate dal Teatro Comunale.

Esposte in Rotonda Foschini e sotto i portici del Teatro una selezione di immagini provenienti dall’Archivio fotografico della Fondazione, arricchite da due scatti concessi dall’Associazione Ferrara Musica: 24 fotografie che testimoniano la potente sinergia tra luce e musica. Un viaggio nelle emozioni dei grandi titoli della lirica e del repertorio barocco (da Giulio Cesare a Farnace, da Catone in Utica a Orlando Furioso), nelle atmosfere di Mozart (Don Giovanni, Il Flauto Magico), nelle creazioni contemporanee (The Wall), fino al ricordo poetico dell’ultima esecuzione ferrarese di Maurizio Pollini.

La mostra rimarrà fruibile fino all’8 marzo 2026, accompagnando i visitatori in un percorso suggestivo tra luce, musica e memoria scenica, nel cuore luminoso di Ferrara.

L’assessore alla Cultura Marco Gulinelli ha sottolineato che «è un onore e un grande piacere per me poter inaugurare questa mostra, che definirei straordinaria e, a suo modo, profondamente singolare. Ci troviamo di fronte a due mondi, quello della fotografia e quello dell’architettura della luce, che non sono mai stati così intimamente complementari come in questa esposizione. Ferrara, lo sappiamo, ha una storia ricca di grandi maestri della fotografia, e oggi celebriamo due virtuosi nei rispettivi campi: Caselli Nirmal e Marco Cazzola. Caselli, con il suo scatto scenico, non si limita a documentare, ma racconta la storia. Come amo dire, ‘la fotografia è uno specchio che conserva’ l’anima del momento. Cazzola, dall’altra parte, è l’architetto della luce che costruisce e definisce il gesto scenico, con una luce che non solo illumina, ma abbraccia l’azione. La luce, in fin dei conti, ci permette di vedere ciò che altrimenti non vedremmo, svelando volumi e nascondendo sapientemente ombre e toni. Un connubio perfetto che arricchisce il nostro panorama culturale».

Il direttore generale della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Carlo Bergamasco, ha affermato che «la maestria di Caselli non ha bisogno di presentazioni. Ha saputo togliere la quinta essenza e l’emozione più profonda dai momenti che si susseguono in scena. Mi stupisce e mi meraviglia ogni volta; ogni suo scatto possiede una sua unicità irripetibile. Ma in questa mostra, per la prima volta in modo così esplicito, trova il giusto e meritato spazio anche la professionalità e l’arte di Marco Cazzola. Questa esposizione, infatti, include e valorizza l’opera di colui che, attraverso l’uso sapiente delle luci, ha fornito al fotografo la sua materia prima essenziale. È una chiara dimostrazione di quanto il nostro staff tecnico sia all’avanguardia e di quanto la loro collaborazione sia fondamentale per la riuscita dello spettacolo. Invito tutti a venire, perché in queste feste, anche senza entrare in sala, sarà possibile percepire dalla Rotonda Foschini la vita pulsante e l’energia del nostro palcoscenico».

Per Marco Caselli Nirmal, «se si pensa al buio, spesso gli si attribuisce un aspetto negativo. Ma a teatro, fin da quando ho cominciato, la fotografia è sempre stata una sfida costante, tra luce e buio. Questo perché a teatro c’è sempre poca luce per definizione. È un ostacolo, ma anche un invito a elaborare una strategia per farsi amico il buio. L’ho imparato col tempo: il buio va accolto, perché nasconde e al contempo rivela. Se si sa ascoltare e guardare, si scopre che anche il buio ha un cuore e una storia da raccontare, e il mio compito, insieme a Marco, è stato quello di farla emergere».

Il light designer Marco Cazzola ha spiegato che «il lavoro di selezione è stato difficoltoso, data la quantità e la qualità dei tantissimi scatti che avevamo a disposizione. Però, nel contesto di questa mostra, mi preme sottolineare un concetto fondamentale: il buio è anche luce. Il buio non è solo assenza, ma uno spazio insondato da cui nascono i lavori chiaroscurali che definiscono la scena. Il rapporto dialettico fra il buio e la luce, in queste fotografie, non fa altro che trasmettere la continua tensione e l’emozione profonda che si respira durante lo spettacolo dal vivo. Credo che questo gioco di contrasti, magistralmente catturato, rappresenti in ultima analisi anche uno stato d’animo che lo spettatore e l’artista condividono».

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