Eventi e cultura
6 Dicembre 2025
“Valle Umana”, l'ultimo lavoro dell'autore, sarà presentato nei locali dell'Acli di Pontelagoscuro in corso del Popolo l'11 dicembre

Saverio Fattori ospite alla quinta edizione di “Righe di Periferia”

di Redazione | 2 min

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Dopo lo straordinario successo della presentazione all’Acli di Pontelagoscuro del volume “Una comunità in trasformazione – i 70 anni del Villaggio Montecatini a Pontelagoscuro”, “Righe di Periferia” ritorna nei locali del Circolo di corso del Popolo giovedì 11 dicembre alle ore 18.30 con un altro interessantissimo lavoro di Saverio Fattori “Valle Umana” di Eris Edizioni.

Questa nuova produzione dello scrittore operaio di Molinella esce nella collana delle “Non guide di viaggio” di Eris Edizioni, come strumenti per incuriosire la voglia di esplorare nuovi luoghi con una consapevolezza maggiore.

Con il suo “Valle umana” l’autore sceglie di raccontare un territorio che parte dalla sua Molinella accorgendosi di non sapere molte cose della sua terra ancora sotto pressione per la catastrofica alluvione di poco tempo fa.

Nella sua ricerca esce chiaro che, fino alla drammatica catastrofe, dei fiumi, dei torrenti, dei canali di bonifica, dei fossi, lui ne sapeva ben poco come la maggior parte dei suoi conterranei. “ Sempre concentrati sulle strade, non ci rendiamo conto di quanto siano importanti i corsi d’acqua, soprattutto quelli di bonifica, che esistono perché noi abitiamo zone fragilissime” dice l’autore.

Nel suo viaggio parte da Molinella per poi passare nel basso ferrarese, nel Polesine, nel Delta. E lui stesso afferma che da Molinella si è spinto verso Portomaggiore, Argenta, nel Mezzano che fino al 1964 era una enorme palude e si chiede se è sempre così positivo bonificare.

E infine è lo stesso Fattori che afferma convinto che vorrebbe che il lettore dal suo libro scoprisse che l’uomo non ha il pieno controllo di tutto: “E questo ci sconvolge perché vogliamo che i politici ci proteggano, che ci siano i tecnici e che tutto funzioni e sia controllabile. Invece se il cambiamento climatico è così evidente dobbiamo farci delle domande sulla nostra opera”.

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