In seguito all’avvio dei lavori di rinnovo dei sottoservizi in piazza Gobetti da parte del Gruppo Hera sono emersi significativi ritrovamenti archeologici che confermano la centralità storica del comparto urbano tra San Romano e Corso Porta Reno.
I lavori sono iniziati lo scorso agosto sull’area oggetto del programmato intervento di riqualificazione della piazza nell’ambito del progetto Look-Up! Atuss Ferrara.
Durante gli scavi su via Amendola, finalizzati al rifacimento delle reti idriche e fognarie, sono stati rinvenuti tre pozzi antichi, un tempo utilizzati come sistemi di servizio alle abitazioni che occupavano fittamente l’isolato preesistente. Il pozzo oggi visibile in prossimità dell’incrocio con via Gobetti presenta uno stato di conservazione particolarmente buono ed è attualmente oggetto di scavo archeologico per raggiungere in sicurezza la quota di posa delle nuove tubazioni, prevista a circa -1,40 metri.
L’attuale piazza Gobetti occupa un punto nevralgico del centro storico, un tempo, fino alla Prima Guerra Mondiale, qui sorgeva un unico isolato densamente edificato, delimitato da via Vaspergolo, via San Romano, Corso Porta Reno e dalla piazza antistante il Palazzo della Ragione.
Si trattava di un abitato compatto, articolato in corti retrostanti, rimasto sostanzialmente invariato fino alle profonde trasformazioni urbanistiche avviate nel XX secolo. Nel progetto di riqualificazione previsto da Look-Up! la piazza verrà pienamente rifunzionalizzata, attraverso la trasformazione in area accessibile for all, la desigillazione del suolo e l’inserimento di nuove alberature e infrastrutture verdi oltreché di una nuova illuminazione.
“La scoperta dei pozzi testimonia la profondità storica di quest’area e ci permette di comprendere meglio l’antico assetto del quartiere. – afferma il vicesindaco Alessandro Balboni – Stiamo seguendo gli scavi passo dopo passo, lavorando per mantenere il più possibile le tempistiche previste del cantiere senza rinunciare alla corretta documentazione di quanto emerge”.
A partire dal Piano di Risanamento del Rione San Romano del 1949, con la supervisione dell’ingegner Carlo Savonuzzi e la direzione di Marcello Piacentini per il primo lotto, l’area subì infatti demolizioni, bonifiche e aperture stradali, completate nel 1969, che portarono alla definizione dell’assetto attuale.
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