Una serata di musica e memoria per Paolo Benvegnù, a poco meno di un anno dalla scomparsa: un omaggio che intreccia canzoni, racconti e presenze amiche. Sul palco i Benvegnù insieme ai Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, con ospiti della scena indipendente italiana. L’intero incasso sarà devoluto in beneficenza.

Cantautore tra i più importanti degli ultimi decenni, Benvegnù ha attraversato la stagione degli Scisma e poi un cammino solista riconosciuto da pubblico e critica: da Piccoli fragilissimi film (2004) a Hermann (2011), fino a Earth Hotel (2014) e a È inutile parlare d’amore (2024), album che gli è valso la Targa Tenco come miglior disco. La sua scrittura ha dato forma a una geografia emotiva fatta di intimità, ferite e visioni, capace di creare legami duraturi con chi ascolta.

Con l’Ooma il rapporto è stato molto più di una collaborazione: un laboratorio umano e musicale che ha trovato un manifesto in Culture contro la paura. È in quel perimetro che prende corpo l’idea di comunità evocata spesso da Benvegnù, quel «non siamo mai stati da soli e da soli non sappiamo dove andare» che l’orchestra ha fatto propria come bussola condivisa. Storie, provenienze, timbri diversi: sul palco diventano un unico linguaggio, vivo e necessario.

La serata sarà arricchita dagli interventi di Carmelo Pipitone (già nei Marta sui Tubi) e Giovanni Truppi, amici e compagni di strada artistica; insieme a loro, altre voci della scena ferrarese renderanno omaggio con riletture e performance dedicate. Appuntamento domenica 7 dicembre, ore 21, al Circolo Arci Bolognesi (piazzetta San Nicolò 6/a, Ferrara). L’incasso sarà devoluto in beneficenza.

“Cerchi nell’acqua” è un titolo che indica una responsabilità: lasciare che le canzoni continuino a propagarsi nel tempo, come onde che si allargano e ritornano. Un gesto collettivo per custodire l’eredità di un artista che ha fatto dell’inquietudine una forma di ricerca e della gentilezza una pratica di resistenza.