Cronaca
3 Dicembre 2025
Durante l'udienza del 2 dicembre è stato ascoltato il 42enne alla guida del carrello elevatore che ha ripercorso la vicenda

Perse quattro dita sotto le ruote di un muletto. Non sarebbe dovuto essere lì

di Pietro Perelli | 3 min

Leggi anche

Per Tecopress “si apre una nuova pagina”

"Da oggi per Tecopress si apre una nuova pagina su cui scrivere un rinnovato quadro di continuità produttiva e salvaguardia occupazionale". Con queste parole il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, e l’assessore al Lavoro, Giovanni Paglia, sanciscono il completamento del salvataggio della Tecopress

Inchiesta Pma. La Procura si affiderà anche a un medico legale

Oltre ai consulenti informatici già incaricati, nell'inchiesta relativa al Cento di Procreazione Medicalmente Assistita dell'ospedale del Delta di Lagosanto, la Procura di Ferrara nominerà anche un medico legale. Il professionista avrà l'importante compito di accertare eventuali profili di responsabilità che, allo stato attuale, gli inquirenti ipotizzano a carico dei sanitari coinvolti

“Quanto è dipendente il Comune dai servizi cloud esterni?”

Una mappatura delle infrastrutture digitali e chiarimenti sui rischi per la sovranità digitale e la continuità dei servizi. È quello che chiedono i consiglieri della Civica Anselmo in un’interpellanza sull’utilizzo di servizi cloud esterni da parte del Comune di Ferrara

Non sarebbe dovuto essere lì perché le direttive erano quelle di non occupare il piazzale con mezzi in manovra. Sono queste, in sintesi, le parole di chi stava guidando il carrello elevatore telescopico che ha schiacciato il piede del collega provocando la perdita di quattro dita.

È stato sentito durante l’udienza di ieri (2 dicembre) uno dei sette imputati nel processo per un serio infortunio sul lavoro che avvenne in un’azienda agricola di Fiscaglia il 25 gennaio del 2019. Sono tutti accusati – in cooperazione tra loro – di lesioni personali colpose. Si tratta del presidente del consiglio di amministrazione (87 anni), l’amministratore delegato (65 anni) e i due consiglieri (53 e 49 anni) di amministrazione della società, il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (62 anni), il dirigente preposto (64 anni) col compito di organizzare l’attività lavorativa e l’altro dipendente (42 anni) che era alla guida del carrello. L’operaio che era rimasto infortunato invece, dopo il risarcimento, non si è costituito parte civile nel processo.

A parlare davanti alla giudice Rosalba Cornacchia e al termine dell’esame del consulente della procura, è stato proprio il 42enne che ha ripercorso i fatti avvenuti in quegli istanti. Ha raccontato di essere molto concentrato sulla manovra, stava spostando due sacchi di concime da 500 chili l’uno, e che insieme al collega infortunato avevano riparato il sacco dal quale fuoriusciva una piccola quantità di concime.

Ha quindi supposto che il collega ha probabilmente visto che falla si era riaperta e per cercare di evitare la fuoriuscita del concime si è avvicinato troppo inciampando, finendo così con il piede sotto ruota.

Secondo la ricostruzione avanzata della Procura, il preposto – a inizio turno – aveva ordinato ai due dipendenti di spostare due sacchi di concime dal magazzino, per poi caricarli su un rimorchio. I due quindi avevano appeso il materiale a ognuna della due forche anteriori del muletto e l’operaio al volante aveva poi iniziato le operazioni di uscita dal magazzino. Operazioni che richiedevano particolare attenzione, dal momento che il portone di uscita dello stabile era particolarmente stretto rispetto al mezzo.

Nel mentre però, quando il carrello si trovava per metà ancora dentro al magazzino e per metà fuori, l’altro operaio – quello che poi rimase coinvolto nell’infortunio – si accorse della falla che si era aperta su un lato del saccone e tentò di tamponarla con la mano destra, piegandosi verso terra.

Il collega alla guida però – stando a quanto sostiene l’accusa – non si sarebbe accorto di quanto stava facendo e, proseguendo la manovra di uscita, avanzando, gli avrebbe fatto perdere l’equilibrio. L’uomo infatti, che in quel momento era appoggiato col proprio peso sul sacco, cadde accidentalmente e successivamente rimase intrappolato col piede sinistro sotto le ruote del carrello, riportando conseguentemente – dopo lo schiacciamento – la perdita di quattro delle cinque dita.

Ai sette imputati – ciascuno con sfumature diverse a seconda delle responsabilità previste dai ruoli ricoperti – gli inquirenti contestano l’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini e discipline e – in particolare – il mancato rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.

Si tornerà in aula il prossimo 13 marzo quando verranno sentiti gli altri testi.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com