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Mette in scena una narrazione storico-visiva di Ferrara l’illustrazione realizzata da Claudio Gualandi su commissione del Comune con il sostegno della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara per celebrare la ricorrenza dei trent’anni del riconoscimento Unesco
L’incontro di presentazione si è tenuto lunedì 1 dicembre nella Sala dell’Arengo della residenza municipale, dove sono intervenuti l’assessore comunale alla Cultura Marco Gulinelli e l’illustratore Cla
“L’autore dell’opera Claudio Gualandi – ha sottolineato l’assessore Gulinelli – è un maestro dell’illustrazione che rappresenta un elemento emblematico di Ferrara. La sua firma è diventata un grande marchio di qualità, capace di catturare l’essenza della città. Il suo lavoro è un patrimonio che continuerà a illuminare ed emozionare. Il disegno originale verrà esposto all’interno del monumento della Porta degli Angeli. Per consentire la riapertura pubblica dello spazio era necessario dotarlo di servizi igienci. Per questo il progetto di adeguamento prevede la realizzazione di una soluzione, che ha ottenuto i pareri sia del Ministero sia della Soprintendenza. Si tratta di uno dei luoghi più suggestivi e identitari. E questa illustrazione lo racconta coinvolgendo lo spettatore in un viaggio visivo, che necessita di tempo per approfondirne i particolari in maniera paragonabile a quella di lettura di un libro, allargandosi dal presente fino al passato della Ferrara rinascimentale, descritti con ironia, precisione e calore. Ne esce una Ferrara viva, restituita con cura e osservata con grande amore”.
In tema di celebrazioni è stato ricordato che martedì 9 dicembre alle 18:00 dal balconcino della Sala dell’Arengo verrà fatta una pubblica lettura dei versi dell’Ariosto, affidata alla voce del doppiatore cinematografico Luca Ward e rivolta sulla piazza della Cattedrale in concomitanza con l’accensione delle luminarie natalizie.
Il monumento centrale nel disegno è la Porta degli Angeli, nei secoli antica torre di avvistamento, caposaldo armato ma anche accesso alla tenuta ducale di caccia del Barco e ingresso di rappresentanza alla città. Situata al termine di quel corso Ercole I d’Este che ha inizio dal Castello Estense, la Porta degli Angeli diventerà un HUB culturale moderno per valorizzare i siti Unesco di Ferrara e della sua provincia. Per l’artista la Porta è il soggetto principale e al tempo stesso la scenografia per una narrazione della città, dal Rinascimento al Novecento. Seguendo il suo stile peculiare immagina palazzi e monumenti storici convocati tutti insieme e mette in scena un mondo eccentrico, dove personaggi bizzarri interpretano il racconto aderendo alla trama di un canovaccio sempre connesso al passato e al presente.
L’illustrazione si può descrivere in tre momenti.
Nella zona centrale, sulla fiancata della torre è appesa una carta geografica di Ferrara, si tratta della cosiddetta “pianta tipo” di Pellegrino Prisciani. Sopra di essa si sporge un manovale a calare un piombo a forma di punta di diamante, per indicare che il centro dell’Addizione Erculea è il Palazzo dei Diamanti. Prisciani, con Biagio Rossetti e lo stesso Duca Ercole, sono gli artefici dell’Addizione che consacra Ferrara quale prima città moderna d’Europa.
Da un momento elevato ad uno a basso ed ecco sul prato davanti alla torre un buffo boia che governa i maiali, forse vuole ricordare l’appellativo popolare dato a lungo alla Porta come “casa del boia” o riferirsi alla destinazione di mattatoio voluta nel 1800. Un altro colpo d’occhio e a sinistra della torre, oltre il vallo un tempo navigabile, si scorge il Patrono della città, San Giorgio, nell’atto di sconfiggere il drago. Sullo sfondo, nell’orizzonte di sinistra, compaiono riuniti in uno skyline gli elementi più emblematici dell’architettura ferrarese: Il Castello, il Duomo, il Palazzo dei Diamanti.
Più sotto, miniati in proporzione quasi di giocattoli, si susseguono: lo Scalone Municipale dell’architetto Pietro di Benvenuto dagli Ordini, il Palazzo Costabili detto di Ludovico il Moro, ideato da Biagio Rossetti. Conclude questa porzione di illustrazione un soddisfatto Biagio che ammira la sua città racchiusa tra le mura pentagonali.
Spostando lo sguardo a destra del disegno, sempre sulla linea di orizzonte, la Chiesa di San Giorgio fuori le Mura, prima Basilica di Ferrara, appare insieme d uno dei più recenti edifici religiosi realizzati, quello dedicato al Beato Giovanni Tavelli da Tossignano, opera dell’architetto Carlo Bassi. La parte di destra dell’illustrazione è dedicata alla visione più odierna e novecentista, le Muse inquietanti richiamano Ferrara città della metafisica nella visione di Giorgio De Chirico. Ritorna il nostro Rossetti, in versione umarell a osservare una riproduzione in 3D della statua di Borso D’Este, miracoli della modernità.
Più in basso, due operai trasportano la leggendaria pietra del “wor bas”, nella realtà incastonata sul lato nord della torre dei Leoni del castello estense. Quel “wor bas” (nell’antico longobardo ulterius, più oltre) che il metafisico Alberto Savinio, nel suo libro Hermaprodito, immagina come una divinità enigmatica che domina “Frara”.
Claudio Gualandi vive e opera a Ferrara. Scenografo, grafico e illustratore, nel 1982 apre lo Studio Gualandi. Dal 1980 inizia una serie di illustrazioni dedicate a Ferrara e ad altre città italiane. Nel 2010 per UNESCO illustra la mappa del Patrimonio Italiano. Partecipa a mostre collettive e personali tra il 2013 e 2024, sovente intitolate all’opera di Biagio Rossetti, per citarne alcune nella sua città, presso le sale del Palazzo Ducale, Casa Romei, Palazzo Costabili, poi a Milano al Flagshipstore Felisi in occasione del Salone del Mobile. Nel 2022 gli viene conferito il Premio “F. Bernagozzi” e nel 2023 il Premio Niccolini come opera segnalata. Nel 2024 espone presso il Teatro Comunale Claudio Abbado con la personale “Ferrara teatro della città nelle illustrazioni di Claudio Gualandi”.
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