Slitta al 19 dicembre l’udienza, davanti alla Corte d’Appello del tribunale di Bologna, per il processo a carico del 75enne Roberto Ferrari e del 66enne Gabriele Guardigli, rispettivamente ex e attuale primario della Cardiologia dell’ospedale Sant’Anna di Cona.
Inizialmente accusati di tentata concussione, nel luglio di due anni fa, i due medici (difesi dagli avvocati Marco Linguerri, Marcello Elia e Gianluigi Lebro) erano stati assolti – in primo grado – con formula piena dal collegio del tribunale di Ferrara, nonostante la Procura avesse chiesto per entrambi quattro anni di condanna.
I due erano finiti a processo per fatti risalenti al 2016, quando – secondo la ricostruzione degli inquirenti – avevano fatto presunte pressioni nei confronti di due medici per non accettare i posti in Cardiologia al Sant’Anna, per i quali si stavano scorrendo le graduatore formate nel 2010.
Principale prova della presunta tentata concussione era la registrazione vocale che uno dei due medici, Chiara Carrescia, parte civile nel procedimento assistita dagli avvocati Fabio Anselmo e Silvia Galeone, fece quando incontrò Ferrari e Guardigli per discutere della questione.
Nonostante le gravi accuse con cui erano stati rinviati a giudizio, i due imputati, sentiti durante le udienze del processo di primo grado, si erano comunque sempre professati innocenti, negando ogni addebito contestato dagli uffici di via Mentessi nei loro confronti e spiegando la loro versione dei fatti, con Ferrari che, a proposito delle presunte pressioni fatte a Carrescia per non accettare il posto, disse che “nessuno avrebbe avuto il potere di non assumerla“.
Dopo l’assoluzione perché il fatto non sussiste, la pm Isabella Cavallari e la parte civile avevano fatto appello, chiedendo di rinnovare l’istruttoria dibattimentale. L’inizio del processo di secondo grado era fissato per la giornata di venerdì 28 novembre, ma – una volta in aula – alcune esigenze relative alla composizione del collegio giudicante della Corte d’Appello di Bologna hanno fatto slittare l’udienza al 19 dicembre, quando le parti saranno chiamate a discutere sulle nuove richieste istruttorie.
“Si è parlato di più udienze e quindi, a mio personale avviso, sussiste la concreta prospettiva di rinnovo dell’istruttoria che sarebbe conforme alle nostre aspettative e a quelle della pubblica accusa. Ce lo auspichiamo perché vuol dire che non sarebbe riconosciuta l’autosufficienza della sentenza di assoluzione pronunciata dal tribunale di Ferrara” commenta l’avvocato Fabio Anselmo. Sceglie invece di non sbilanciarsi il pool difensivo che rappresenta i due imputati: “Abbiamo grande fiducia nella giustizia e affronteremo questo processo di appello con la serenità di chi è già stato assolto in primo grado“.
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