Un’alimentazione irrigua più efficiente e diretta e una qualità dell’acqua che consentirà alle aziende agricole più opportunità a livello di scelte colturale. Questo l’obiettivo del progetto di adeguamento del sistema irriguo Ciarle Nord del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, finanziato con 11 milioni euro dal DM n. 223 del 16 settembre 2025 “PNIISSI Stralcio attuativo 2025”, attuazione del “Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico”.
Un’infrastruttura irrigua strategica per il territorio che è stata spiegata nei dettagli ai cittadini e alle aziende agricole, nel corso di un incontro nella sede municipale di Sant’Agostino, nel Comune di Terre del Reno. L’area interessata è proprio quella dell’Alto Ferrarese che comprende l’area nord-ovest di San Carlo, Mirabello e Vigarano Mainarda, circa 8.000 ettari di terreno coltivato che saranno serviti dalla nuova struttura irrigua. Quando l’opera sarà ultimata completerà un intervento davvero straordinario, iniziato nel 2021 con l’apertura dei lavori del Ciarle Sud, la prima parte dell’intervento che a oggi serve quasi 6.000 ettari di terreno tra Terre del Reno e Poggio Renatico.
Nel corso dell’incontro il presidente del Consorzio, Stefano Calderoni, ha spiegato che “il progetto Ciarle è uno dei più importanti interventi di efficientamento del sistema irriguo dell’Alto Ferrarese ed è indispensabile per sostenere le filiere agroalimentari. Parliamo, in totale, tra Ciarle Sud e Ciarle Nord, di oltre 14.000 ettari di terreno coltivato e di molte aziende agricole che potranno beneficiare di un sistema irriguo diretto, distribuito in maniera più razionale soprattutto nelle zone più alte del territorio. Sarà, inoltre – continua Calderoni – un’acqua di buona qualità proveniente dal C.E.R. (Canale Emiliano Romagnolo) e crediamo che questo elemento potrà indirizzare le aziende verso colture specializzate, in grado di generare valore e occupazione. Naturalmente non ci illudiamo che garantire acqua di qualità risolva i problemi che attraversa il settore agricolo, ma certamente la risorsa idrica rimane un volano concreto di sviluppo, alla luce dei cambiamenti climatici che influenzano fortemente le rese. Come Consorzio, con il supporto di Anbi, siamo consapevoli di avere un ruolo chiave nel progettare opere strategiche per l’adattamento e la mitigazione del clima e credo che in questi anni la nostra struttura, grazie anche alle competenze di progettazione e intercettazioni di fondi, abbia svolto questo ruolo in maniera efficace, cercando di sostenere concretamente il comparto agricolo”.
Il Consorzio ha poi ribadito che nella realizzazione dell’opera si cercherà di avere un impatto il più possibile limitato sull’attività delle aziende, come ha spiegato Valeria Chierici, direttrice della progettazione del Consorzio: “Il nuovo tratto del Ciarle vedrà il completamento del condotto distributore Nord per la parte a cielo aperto che attualmente è stato iniziato per un tratto di circa cinque chilometri; la realizzazione di buona parte del Condotto distributore Nord per la parte tubata e la realizzazione dell’allacciante San Carlo. Importante sottolineare che il nuovo sistema di condotti ad esclusivo uso irriguo sarà impermeabilizzato per ridurre le perdite che si avrebbero in terreni sabbiosi come quelli attraversati ed eviterà gli scarichi indesiderati dai terreni circostanti. Nella fase di realizzazione si cercherà di favorire al massimo il lavoro delle aziende grazie a ponti per dare continuità ai lotti, pozzetti per la presa diretta da parte dei proprietari limitrofi, sottopassi per dare continuità ai fossi di scolo intersecati”.
Il Consorzio auspica che il bando di gara esca entro dicembre per iniziare i lavori del Ciarle Nord a marzo 2026. La durata dell’intervento prevista è di meno di due anni: l’opera dovrebbe entrare in funzione per la stagione irrigua 2028.
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