Cronaca
27 Novembre 2025
Operazione della Squadra Mobile. A finire in manette il 25enne Giovanni Franco, che da poco tempo era domiciliato in città per motivi di lavoro

Sequestrarono un 15enne a Napoli. Uno dei rapitori arrestato a Ferrara

di Davide Soattin | 3 min

Leggi anche

Inchiesta Pma. A dicembre le analisi su pc e telefoni sequestrati

È stato fissato per la giornata di lunedì 1° dicembre il conferimento d'incarico per gli accertamenti tecnici irripetibili su computer, telefoni e altri dispositivi sequestrati al responsabile dell'Unità Operativa del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell'ospedale del Delta di Lagosanto

Fugge con la droga in Gad. Bloccato e arrestato dai carabinieri

I carabinieri di Ferrara, durante i quotidiani controlli in Gad, ieri (martedì 25 novembre) hanno svolto un'attività volta a prevenire lo spaccio di sostanze stupefacenti, concentrando l'attenzione in particolare nella zona tra viale IV novembre, corso Piave e via Porta Catena

Truffe. Ecco i consigli dei carabinieri per non cadere in trappola

La prevenzione contro le truffe verso le fasce deboli della popolazione è ormai da diverso tempo una delle mission dei carabinieri del comando provinciale di Ferrara che, con una massiccia e capillare campagna di sensibilizzazione, punta a raggiungere anche le più piccole comunità della provincia

È stato arrestato a Ferrara, dove da poco era domiciliato per motivi di lavoro, il 25enne Giovanni Franco, gravemente indiziato del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione perchè avrebbe partecipato – insieme ad altri due complici – al rapimento di uno studente di 15 anni, avvenuto nella mattinata dello scorso 8 aprile, mentre andava a scuola, a San Giorgio a Cremano, cittadina di poco più di 40mila anime all’interno della città metropolitana di Napoli.

L’importante operazione, eseguita dalla Squadra Mobile della Questura di Ferrara, in collaborazione con la Polizia di Stato di Napoli e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziario della Guardia di Finanza, è avvenuta durante la nottata tra martedì 24 e mercoledì 25 novembre, quando per l’uomo, in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare concessa dal gip Fabrizia Fiore del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, sono scattate le manette.

Insieme al 25enne, nelle scorse ore, è stato arrestato anche il cugino, il 28enne Renato Franco, presunto regista del rapimento, mentre lo scorso aprile – poco dopo il fatto – era stato fermato il terzo e ultimo componente della banda, il 25enne Amaral Pacheco de Oliveira.

Tutto, secondo l’ipotesi accusatoria, era avvenuto intorno alle 8 di mattina, poco prima dell’orario scolastico, quando il 15enne – dopo aver parcheggiato la propria minicar – venne afferrato e trascinato a bordo di un furgone da un commando di uomini col volto travisato, prima di essere trasferito in una casa del quartiere Barra di Napoli, dove fu preso in ostaggio per otto lunghe ore. Per tutto quel tempo, stando alla ricostruzione degli inquirenti, il giovane rimase venne fatto sedere su una sedia, con mani e piedi legati e con un cappuccio in testa.

Per procedere col rilascio, che avvenne nelle vicinanze di uno svincolo della tangenziale di Napoli, secondo gli investigatori, sarebbe stata avanzata al padre della vittima, titolare di un autolavaggio, la richiesta di pagamento di un milione e mezzo di euro, che però non fu soddisfatta.

Grazie alle intercettazioni telefoniche relative alle telefonate per contattare il padre del 15enne e coordinare le fasi successive del sequestro, le indagini – coordinate dal pm Henry John Woodcock – consentirono di rintracciare Pacheco De Oliveira, bloccato vicino a un hotel di Pozzuoli, dove avrebbe dovuto incontrare uno dei complici. Al momento del fermo fu trovato in possesso del telefono usato per contattare il padre del 15enne, imprenditore con cui il rapitore confessò di aver lavorato.

Per l’uomo scattò il fermo di polizia giudiziario convalidato dal gip. Fu poi disposta la misura della custodia cautelare in carcere, la stessa applicata – nelle scorse ore – nei confronti dei cugini Franco, permettendo così a Polizia di Stato e Guardia di Finanza di chiudere il cerchio.

Inoltre, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e riportato nelle pagine delle cronache locali, dopo l’arresto, Pacheco De Oliveira avrebbe subito un tentativo di condizionamento da parte di Renato Franco, tramite consegne di denaro alla sua compagna e il pagamento dell’assistenza legale, affinché non prestasse la propria collaborazione agli inquirenti. Un fatto che s’inserirebbe in un contesto aggravato da presunti collegamenti di Franco con la criminalità locale.

Le fonti investigative sospettano che Renato Franco infatti, già noto alle forze dell’ordine, oltre a ricoprire un ruolo operativo e decisionale nell’organizzazione del rapimento, possa avere legami con la Camorra. Più ‘sfumata’ invece, ma non per questo meno importante, la posizione del cugino Giovanni Franco, quello arrestato a Ferrara, a cui – attraverso i riscontri ottenuti durante l’attività di indagine – viene comunque contestata la partecipazione attiva al sequestro del giovane.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com