Bosco Mesola. La lunga attesa per la consulta di frazione di Bosco, convocata il 24 novembre “dopo numerosi solleciti da parte di cittadini e opposizione”, avrebbe dovuto rappresentare un momento di confronto costruttivo sui recenti episodi di vandalismo nel parco di Piazza Vittorio Veneto. Invece, secondo il gruppo consiliare di minoranza “Insieme per crescere”, la serata si è trasformata in uno “squallido teatrino” che non ha rispecchiato la realtà della comunità boschese.
L’incontro era stato convocato dopo l’ennesimo episodio spiacevole, la distruzione di una panchina, che aveva spinto il sindaco a rivolgersi ai residenti con un duro post su Facebook, accusandoli di “omertà” e minacciando di “sospendere i finanziamenti per la frazione se non fossero pervenute denunce”. Una posizione che aveva già generato malumori e che durante la consulta non avrebbe trovato spazio per un confronto aperto.
Secondo l’opposizione, mentre “i cittadini presenti suggerivano progetti di recupero e richieste di collaborazione con scuola, associazioni e Asp”, il primo cittadino si sarebbe limitato a difendere il proprio intervento sui social, “con toni supponenti, intimazioni al silenzio, sbeffeggi, risatine e scredito” rivolti verso opposizione e cittadini in disaccordo.
“Questo è il modo e il tono con cui l’amministrazione attuale affronta i problemi”, afferma “Insieme per crescere”, denunciando il rischio che simili posizioni “fomentino odio e divisione”, quando invece chi governa dovrebbe “promuovere coesione, non conflitto”. Ogni commento pubblico, ricordano, dovrebbe pesare le parole: “È doveroso prendere posizione contro i toni violenti e offensivi che spesso si leggono, perché ogni parola ha un peso”.
Il gruppo pone l’attenzione anche sul ruolo educativo delle istituzioni: “Dobbiamo domandarci che tipo di società vogliamo costruire e quale esempio vogliamo dare ai nostri giovani”. A loro avviso, la scelta di ridurre o sospendere investimenti in una frazione “perché considerata ‘problematica’” equivarrebbe a condannarla e ad abbandonarla, quando invece proprio nei luoghi più fragili servirebbero “maggiori risorse, più ascolto, più presenza”.
Bosco, sottolineano, ha alle spalle “una storia di unione, di solidarietà e di forte spirito di volontariato”, una tradizione che contrasterebbe con i toni del sindaco e con una postura ritenuta poco incline al dialogo. “Le soluzioni si cercano nella condivisione e nell’ascolto, non nella chiusura”, affermano i consiglieri, ricordando che la parte più attiva della cittadinanza si sarebbe sentita “offesa e screditata”.
Gli atti vandalici, seppur gravi e da condannare, “si manifestano purtroppo in tutte le frazioni, in tutti i comuni e in tutte le città; non sarà certo smettendo di investire o presentando il conto che si risolverà il problema”. Per l’opposizione, la strada è un’altra: “Bisognerebbe investire maggiormente in cultura, politiche giovanili e sociali, perché nessuno si salva da solo e il compito dell’amministrazione è proteggere e sostenere tutti i suoi cittadini”.
Il messaggio finale è un richiamo al metodo e al ruolo istituzionale: Bosco “ha voglia di partecipare, di collaborare, ma va coinvolta, valorizzata e rispettata”. Solo così, dicono, si può costruire “un territorio più sicuro, più unito e più giusto per tutti”.
E la chiosa è una frecciata diretta al primo cittadino: “Si amministra tra e con i cittadini, non sulle pagine di Facebook”.
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