Economia e Lavoro
25 Novembre 2025
Presentato lo studio di fattibilità per un impianto in grado di alimentare l'area industriale con acque reflue depurate, riducendo fino al 95% i prelievi dal Po

L’acqua che cambia il futuro del Polo Chimico di Ferrara

di Redazione | 4 min

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“Questo è un giorno importante perché tutti insieme, come sistema Ferrara, presentiamo un progetto di riuso idrico tagliato sulle esigenze e sulle reali possibilità del nostro territorio. E’ un risultato costato tanto lavoro e portato avanti da diversi soggetti pubblici che hanno unito le forze per arrivare a dare un nome e una identità a quella che, fino a poco tempo fa, era solo un’idea astratta. Quello che lo studio di fattibilità presentato oggi ci dice è che il sogno può diventare realtà: Ferrara può avere un impianto di riuso dell’acqua per fini industriali all’avanguardia a livello europeo e può utilizzare le acque reflue della città, dopo averle trattate, per “dare da bere” al suo Petrolchimico senza più dover prelevare acqua dal Po. Evidentemente si tratta di un valore aggiunto non solo in termini ambientali, ma anche di attrattività del sito. Da oggi in avanti tutto il nostro impegno sarà volto a intercettare i capitali giusti per poter dare gambe al progetto e ci auguriamo che anche questo veda la partecipazione e l’appoggio di tutti, dai Ministeri alla Regione, dai sindacati alle imprese, all’Università e tutti gli altri. E’ una occasione unica per il nostro territorio per dimostrare una eccellenza nel connubio più difficile da realizzare: quello tra produzione industriale e ambiente. Ma Ferrara accetta la sfida”.

Così il vicesindaco di Ferrara, Alessandro Balboni, commenta la seduta che si è tenuta lunedì 24 novembre del Tavolo di coordinamento per la valorizzazione del Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara coordinato dal Comune di Ferrara e istituito per l’efficientamento energetico del sito industriale, in un’ottica di eccellenza e sostenibilità ambientale che porti valore aggiunto alla attrattività del Polo. Al Tavolo hanno partecipato tutti i sottoscrittori del Protocollo per la Valorizzazione del Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara sottoscritto il 2 maggio 2024: Ministero delle Imprese e del Made in Italy Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ferrara, Confindustria Emilia, Federchimica, Cgil Ferrara, Cisl Ferrara, U.R. Uil Emilia-Romagna sede di Ferrara, Università degli Studi di Ferrara, Autorità Distrettuale del Bacino del Po, Consorzio IntegratedFacility Management Scpa oltre che da Versalis Spa, Basell Poliolefine Italia Srl, Yara Italia Spa, e tutte le altre società coinsediate.

Durante la seduta sono stati presentati i risultati dello Studio di analisi alternative progettuali per il riuso ai fini industriali di acque reflue depurate delle città di Ferrara. Potenziali scenari di riutilizzo industriali. Lo studio, avviato quasi due anni fa, è stato finanziato da AdbPo e curato da Univpm e Unife. Responsabili scientifici: Francesco Fatone (Università Politecnica delle Marche), Anna Laura Eusebi (Università Politecnica delle Marche), Luisa Pasti (Università degli Studi di Ferrara), Stefano Alvisi (Università degli Studi di Ferrara).

Le attività sviluppate hanno consentito un’analisi delle soluzioni progettuali e dei costi associati al riuso delle acque reflue trattate del depuratore di Ferrara per alimentare i processi industriali del Polo Chimico (attualmente gestito dalla società Ifm).

Gli approfondimenti hanno confermato che il riuso delle acque reflue depurate a fini industriali è una soluzione matura e strategica per ridurre i prelievi da fonti naturali e rafforzare la resilienza idrica dei sistemi produttivi e che il riuso industriale, se adeguatamente regolato e finanziato, può diventare un pilastro dell’economia circolare e della transizione verso sistemi idrici più sostenibili.

Il sistema di riuso sarà formato da una infrastruttura idraulica e da un impianto di trattamento acque. L’infrastruttura idraulica prevede una condotta in pressione unica, lunga circa 3.2 km, per il trasporto delle acque reflue trattate dal depuratore verso lo stabilimento Ifm. Per quanto riguarda processi ed impianti di trattamento, sono stati valutati sei scenari alternativi di riuso industriale delle acque reflue depurate dell’impianto di Ferrara considerando due diverse portate destinate al riuso: 1800 m³/h (500 L/s) includendo reflui civili e industriali, oppure 1173 m³/h (326 L/s) limitate alla sola linea civile . Tutti gli scenari prevedono trattamenti avanzati con osmosi inversa e la rimozione di microinquinanti. In sintesi, gli scenari analizzati dimostrano la fattibilità tecnica del riuso industriale, la necessità di adeguamenti impiantistici e la possibilità di valorizzare più fonti idriche alternative in ottica di resilienza e riduzione dei prelievi dal Po fino al 95%.

L’investimento principale riguarda l’impianto di trattamento acque che ha un costo stimato (a seconda delle portate e delle scelte di livello di trattamento) che varia tra circa 20 milioni e 29 milioni di euro, mentre per quanto riguarda la condotta il costo complessivo è stimato dai 6 ai 7 milioni di euro.

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