Argenta. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Amministrazione comunale di Argenta rinnova il proprio impegno contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere, facendosi promotrice di iniziative volte a sensibilizzare, educare e rafforzare la cultura del rispetto.
La consapevolezza e la conoscenza delle dinamiche legate alla violenza sulle donne rappresentano infatti strumenti fondamentali per combattere un fenomeno che, ancora oggi, continua a colpire donne di ogni età, provenienza, condizione sociale, economica e culturale.
Il Comune di Argenta, in collaborazione con la Consulta delle donne, ha organizzato una serie di iniziative dedicate alla sensibilizzazione contro la violenza di genere. Mercoledì 26 novembre, alle ore 14.15, presso il Mercato centro culturale nella Sala Piccolo Teatro, si terrà il convegno “Dopo la violenza”, dove interverranno Francesca Mantovani e Laura Chiarabelli del Centro Donna Giustizia, Sara Visentin, consulente legale della Coop Cidas per gli Nsna del Sai di Bologna e Annalisa Felletti, consigliera di Parità della Provincia di Ferrara.
A moderare l’incontro sarà Paola Castagnotto della Consulta delle donne di Argenta.
Le iniziative proseguiranno sabato 29 novembre con l’inaugurazione della panchina rossa a Ospital Monacale alle ore 11.30, seguita nel pomeriggio da “Insieme in pigiama, camminata per fermare la violenza”, con partenza dall’Ospedale Mazzolani Vandini alle ore 14.30. In caso di maltempo, la manifestazione si sposterà al Mercato centro culturale in piazza Marconi. Inoltre, fino al 30 novembre, sarà possibile visitare “Arte donna”, la mostra personale di Patrizia Molesini allestita presso il Mercato centro culturale.
“La violenza contro le donne – afferma Davide Zanotti, assessore Pari Opportunità e Politiche di Genere – può manifestarsi in molte forme: fisica, psicologica, sessuale, economica o tramite comportamenti persecutori. Può colpire donne di età, condizioni sociali e percorsi di vita differenti, ma il fenomeno della violenza di genere, nelle sue espressioni più diffuse, attraversa l’intera società. Allo stesso modo, non esiste un profilo unico dell’uomo maltrattante: le ricerche mostrano che qualunque uomo, indipendentemente dal contesto di appartenenza, può mettere in atto comportamenti abusanti. Contrastare questa realtà è una responsabilità collettiva, che deve coinvolgere tutte le persone e, accanto a loro, istituzioni, associazioni, il mondo educativo e le comunità locali. Non basta indignarsi solo il 25 novembre: serve un impegno costante, fatto di collaborazione, prevenzione, sostegno e politiche concrete. È necessario mettere in atto a livello governativo non solo una politica coercitiva, ma di interventi stabili e strutturali, adeguatamente finanziati, che garantiscano autonomia economica, formazione, educazione e una rete di protezione capace di accompagnare le donne verso l’indipendenza e la piena libertà”.
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