Dal Polo Chimico e dal suo “rinnovamento” passa “il futuro industriale di Ferrara”. Così, sostiene La Comune di Ferrara, “di fronte a segnali preoccupanti, sospensioni produttive, delocalizzazioni e un generale indebolimento del sito, è necessario agire subito per evitare un lento e definitivo smantellamento di un ecosistema che da decenni sostiene economia, occupazione e identità del territorio”.
Anna Zonari ha quindi deciso di presentare una mozione con “proposte operative concrete per trasformare l’emergenza in un progetto di rilancio credibile e strutturale”.
Il gruppo politico ritiene che il Comune debba “diventare il catalizzatore di un nuovo modus operandi, collaborando attivamente con l’Università di Ferrara e con il Centro Ricerche ‘Giulio Natta’, eccellenza mondiale nel settore dei polimeri, per orientare un nuovo piano industriale verso la chimica del futuro: materiali avanzati e sostenibili, bioplastiche, tecnologie ad alto valore aggiunto e un più efficace trasferimento tecnologico alle aziende insediate o ai nuovi investitori”.
“Tra le centinaia di milioni di euro finanziati con il Pnrr – si domadano -, quanti sono stati destinati al rilancio della chimica? La politica locale e nazionale deve pronunciarsi chiaramente e, soprattutto, agire se davvero vuole ‘salvare’ il polo chimico di Ferrara”.
Chiedono dunque all’amministrazione di assumere “un ruolo proattivo” con lo scopo di “attrarre investimenti” e di “non limitarsi a rendere il sito genericamente appetibile”. “È fondamentale – aggiungono – che la politica locale e nazionale si impegni a destinare una quota chiara e consistente di finanziamenti al rilancio della chimica ferrarese, con scadenze operative definite”.
“Il Comune – concludono – deve diventare un vero facilitatore, snellendo la burocrazia e creando le condizioni ottimali affinché competenze, ricerca e capitali si incontrino sul territorio”.
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