Dal Coreper (Comitato dei Rappresentanti Permanenti) arriva la notizia del rinvio di un anno dell’applicazione del Regolamento Deforestazione (Eudr). L’obiettivo è quello di introdurre semplificazioni e limitare l’impatto burocratico sulle aziende agricole. L’organo del Consiglio dell’Unione Europea, composto dagli ambasciatori degli Stati membri, ha dunque ritenuto – afferma Cia – “che il testo non fosse equilibrato”, una tesi sostenuta anche da Cia-Agricoltori Italiani.
Nel dettaglio l’obiettivo principale del Regolamento Deforestazione (Eudr) è affrontare un’esigenza ambientale globale: ridurre la perdita di foreste legata alla produzione e commercio di alcune materie prime. L’UE lo ha introdotto perché la deforestazione è una delle cause principali del cambiamento climatico e non vuole più essere un fattore che contribuisce alla deforestazione mondiale collegata ai propri consumi (come soia, carne o cacao).
Cia però ha sempre sostenuto che il testo, così come approvato, penalizzerebbe le aziende agricole e non contribuirebbe a raggiungere l’obiettivo di sostenibilità, come spiega il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Ferrara, Stefano Calderoni: “Accogliamo con soddisfazione il rinvio di un anno del Regolamento Deforestazione e l’introduzione di ulteriori semplificazioni. Si tratta di una decisione necessaria, che conferma le criticità più volte segnalate dal sistema produttivo europeo, soprattutto per l’impatto sul piano burocratico e operativo. Se entrassero in vigore queste norme, infatti, le aziende sarebbero costrette a dichiarare ogni anno che non producono su terreni che sono stati oggetto di deforestazione. In particolare, il regolamento impone obblighi severi di tracciabilità per prodotti come la soia. Gli agricoltori e gli operatori dovrebbero dimostrare che i loro prodotti non provengono da terreni deforestati dopo il 2020. Una richiesta comprensibile se chiediamo a regioni come l’Amazzonia di certificare che la soia che importiamo e immettiamo sul mercato UE è ‘deforestation-free’ ma che non può valere, allo stesso modo, per un agricoltore ferrarese. Anche perché qui c’è un catasto che distingue già i terreni agricoli dalle aree boschive, quindi la richiesta di una dichiarazione annuale appare del tutto superflua. Quindi, nel caso del nostro territorio, non ci sarebbe un reale miglioramento ambientale ma solo dei costi aggiuntivi per le aziende”.
Secondo Cia-Agricoltori Italiani, dunque, gli oneri del Regolamento ricadrebbero su agricoltori italiani ed europei che seguono già standard elevati a livello di sostenibilità e tracciabilità.
“Gli obblighi Eudr rischiano di colpire proprio chi è già virtuoso – conclude Calderoni – e, invece di favorire la sostenibilità e promuovere il Made in Italy, potrebbero “ingessare” chi opera correttamente. È fondamentale che il Regolamento Deforestazione possa davvero garantire la tutela delle foreste e, allo stesso tempo, la competitività delle nostre filiere agroalimentari. Auspichiamo che ora il Parlamento Europeo proceda nella stessa direzione per arrivare a un testo equilibrato e senza oneri per gli agricoltori”.
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