Non sapevo che Anna Zonari fosse un’esperta biblista (discepola di Mons. Perego?) e le faccio i miei complimenti, invitandola peraltro a tener presenti anche passi evangelici meno graditi alla sua parte politica (tipo: “l’uomo non separi ciò che Dio ha unito”) e i testi conciliari sull’aborto, rinvigoriti dalle durissime parole di Papa Francesco.
Ciò premesso, vorrei ricordare alla Zonari e ai suoi sodali che, in tema di accoglienza, i “compagni” non hanno certo le carte in regola.
Se pensiamo a come furono accolti i profughi istriani, giuliani e dalmati c’è da rabbrividire.
Ad Ancona la nave “Toscana” fu accolta dai fischi dei “compagni” portuali e a Bologna i “compagni” ferrovieri, assieme ai facchini, impedirono la distribuzione di viveri (preparati dalla Pontificia Opera di Assistenza) ai poveri profughi che viaggiavano su un treno che doveva sostare nella stazione felsinea.
A Genova, poi, un “compagno” sindaco disse che, mentre in Sicilia c’era il bandito Giuliano (Salvatore Giuliano), in Liguria sarebbero arrivati “i banditi giuliani”.
Vorrei sapere se, da sinistra, qualcuno ha mai chiesto esplicitamente scusa per quei vergognosi comportamenti.
Per arrivare a tempi più recenti non furono accolti con entusiasmo neppure i profughi italiani cacciati da Gheddafi (1970) ritenuti in qualche modo complici dello sfruttamento coloniale dai “compagni” dell’epoca
Rifletta bene dunque la Zonari di prima di impartire lezioni agli altri in tema di accoglienza senza fare i conti con il passato.
Per rimanere infine alle citazioni evangeliche, cara Anna, ricordati che è facile guardare la pagliuzza negli occhi altrui dimenticando la trave che alberga nei propri.
Marta Soavi