Comacchio. Dopo la Sagra dell’Anguilla che quest’anno ha celebrato il tema “l’Anguilla e Comacchio”, la Consulta Popolare San Camillo, CittadinanzAttiva Ferrara–Comacchio e il professor Giovanni Gelli lanciano una proposta che punta a compiere un passo decisivo: lavorare in direzione del binomio “l’Anguilla a Comacchio”. Si tratta di un invito a guardare oltre la tradizione, verso «non solo memoria e tradizione, ma futuro e ritorno della specie nelle sue acque storiche».
L’anguilla europea, oggi classificata dall’Iucn in stato di “pericolo critico”, è parte integrante dell’identità e dell’ecosistema vallivo comacchiese. Grazie ai progressi della riproduzione artificiale – condotta al Centro Ittiologico di Cesenatico dell’Università di Bologna, dove «i riproduttori provengono dalle Valli di Comacchio» – è già possibile ottenere milioni di larve. Tuttavia, rimane irrisolta la fase chiave del ciclo biologico: l’alimentazione dei pre-leptocefali, larve estremamente delicate per cui non esistono protocolli nutrizionali efficaci. Oggi, infatti, le larve prodotte in laboratorio «vengono seminate e disperse nell’Adriatico» poiché non sono ancora disponibili diete capaci di garantirne la sopravvivenza in cattività.
La proposta avanzata mira ad aprire una nuova stagione di ricerca sulla nutrizione larvale, basata sull’utilizzo degli eso-polisaccaridi (Eps) prodotti dalla microalga Nannochloropsis gaditana. In natura, i leptocefali si nutrono della cosiddetta neve marina, ricca di zuccheri complessi e materiale gelatinoso. Per questo, il progetto prevede la produzione di Eps in condizioni controllate, la loro estrazione sterile, la formulazione di micro-diete sperimentali e test sulla tolleranza, assunzione e sopravvivenza dei pre-leptocefali. Il percorso sarà sottoposto al professor Oliver Mordenti, responsabile del centro ittico di Cesenatico, con l’obiettivo di verificare se questi composti possano rappresentare una soluzione concreta all’attuale vuoto scientifico.
Per sviluppare il progetto saranno necessarie collaborazioni tecniche: laboratori microalgali avanzati e centri specializzati in biochimica larvale dovranno essere coinvolti per analizzare la risposta biologica delle larve e validare la qualità nutrizionale degli Eps. L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare a «costruire un protocollo condiviso e replicabile, utile per ridurre la dispersione delle larve e favorire il completamento del ciclo vitale dell’anguilla in sistemi controllati».
Si tratta di una proposta che guarda oltre il puro ambito scientifico. Come sottolineato nell’intervento «Il ritorno dell’anguilla a Comacchio passa anche dalla ricerca». Permettere alla specie di completare il proprio ciclo vitale anche in ambiente controllato significherebbe restituire continuità biologica, culturale ed economica al legame tra la città e il suo animale simbolo.
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