Otto nuovi contratti di formazione specialistica destinati all’Università di Ferrara: è questo il dato che riguarda direttamente la provincia estense nell’ambito del nuovo investimento della Regione Emilia-Romagna a sostegno dei medici specializzandi. Si tratta di risorse che permetteranno di rafforzare professionalità oggi particolarmente richieste anche dal sistema sanitario ferrarese, come dermatologi, endocrinologi, specialisti in medicina dello sport, medicina del lavoro e radiologi.
L’iniziativa rientra nel più ampio stanziamento regionale da 1 milione e 250mila euro destinato a finanziare 50 nuovi contratti di specializzazione in tutta l’Emilia-Romagna per il primo anno di corso. Questi posti si sommano ai 1.569 finanziati dallo Stato, portando il totale complessivo a 1.619. Per coprire l’intero ciclo di formazione, la Regione mette sul piatto 5 milioni e 412mila euro.
Gli otto contratti assegnati all’Ateneo estense – per un valore complessivo di 816mila euro – riguardano nello specifico: 2 posti in Dermatologia e Venereologia, 2 in Endocrinologia e Malattie del metabolismo, 1 in Medicina dello sport e dell’esercizio fisico, 1 in Medicina del lavoro e 1 in Radiodiagnostica. Figure, queste, che rispondono a fabbisogni formativi segnalati dal territorio e strategiche per il futuro della sanità ferrarese.
I nuovi contratti fanno parte di una programmazione regionale che mira a coprire i fabbisogni specifici di professionalità del Servizio sanitario regionale, secondo le indicazioni dell’Osservatorio Regionale sulla Formazione Medica Specialistica.
“La Regione Emilia-Romagna – afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi – prosegue nel sostegno alla formazione medica specialistica per rispondere ai fabbisogni professionali del nostro sistema sanitario. La carenza di professionisti è ormai un problema cronico, ma da oltre vent’anni abbiamo scelto di investire con risorse aggiuntive sulla formazione dei futuri specialisti”.
A livello regionale, la ripartizione dei 50 contratti vede 20 posti assegnati all’Università di Bologna, 12 all’Università di Modena-Reggio Emilia, 10 a quella di Parma e, appunto, 8 all’Università di Ferrara. Un investimento che rafforza la rete formativa dell’intera Emilia-Romagna e che, per il territorio ferrarese, rappresenta un tassello importante per garantire continuità e qualità nei servizi sanitari nei prossimi anni.
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