Salute
22 Novembre 2025
La direttrice dell’Unità Operativa di Pediatria del Sant’Anna spiega l'importanza di vaccinare i bambini in età pediatrica

Vaccinazioni e “antinfluenzale”: parla Agnese Suppiej

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Cambiamenti climatici e rischi correlati, Regione e Cadf fanno squadra

Parlare di cambiamento climatico tra i banchi di scuola, nelle aule, con percorsi educativi specifici, a partire dai più piccoli. Ma anche in occasione di giornate informative, pensate per sensibilizzare cittadine, cittadini e imprese. Il tutto con un obiettivo preciso: rafforzare la consapevolezza e la capacità di risposta ai rischi climatici, promuovendo comportamenti responsabili e comunità orientate al risparmio idrico

Sciopero 28 novembre. Le modalità previste da Tper

Confederazione Unitaria di Base, Sindacato Generale di Base e Unione Sindacale di Base (Cub-Sgb-Usb) hanno proclamato uno sciopero generale nazionale di 24 ore di tutti i settori pubblici e privati per venerdì 28 novembre

Hanno preso il via le vaccinazioni sia per il Covid che contro l’influenza stagionale. La campagna punta ad innalzare la copertura per le persone ad alto rischio, di tutte le età, per condizione patologica, fisiologica (come la gravidanza) o esposizione lavorativa, oltre naturalmente agli ultrasessantenni.

Per approfondire l’importanza della vaccinazione abbiamo sentito il parere di professionisti impegnati sul campo in settori diversi. A colloquio con Agnese Suppiej, direttrice dell’Unità Operativa di Pediatria del Sant’Anna.

Perchè sono importanti le vaccinazioni in età pediatrica?

“Le vaccinazioni in età pediatrica rappresentano uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della sanità pubblica per la prevenzione primaria delle malattie infettive. I vaccini, infatti, combattono malattie infettive molto pericolose per le quali non esiste una terapia (poliomielite e epatite B) o questa non è sempre efficace (difterite, tetano). Oppure malattie che possono essere causa di gravi complicanze (morbillo, rosolia e pertosse) e potenzialmente mortali (malattie invasive da pneumococco, emophilus b, meningococco). I vaccini, costituiti da interi agenti infettivi inattivati o da parti di essi, inducono una risposta immunitaria duratura, simile a quella provocata dal germe naturale ma senza causare malattia. Il bambino vaccinato sarà in grado per molto tempo (spesso per tutta la vita) di riconoscere immediatamente il virus o il batterio e renderlo incapace di causare malattia. Vaccinare i bambini significa pertanto proteggerli dalla malattia per cui si viene vaccinati. Al contrario non vaccinarli significa correre rischi prevenibili e diventare un veicolo di contagio per le persone che non possono essere vaccinate”.

In che modo le vaccinazioni si “ripercuotono” anche su persone di altre fasce di età che vengono in contatto con i bambini: per esempio i nonni?

“Quando il numero di bambini vaccinati (immuni) è molto alto, si crea una vera e propria barriera che impedisce la circolazione del germe. Quando il contagio della malattia avviene da una persona infetta ad un’altra suscettibile, il valore della vaccinazione non è solo quello di conferire una protezione individuale, ma anche di proteggere coloro che non possono usufruire di tale opportunità di protezione perché si trovano in età non vaccinabile o perché sono affetti da alcune malattie o condizioni cliniche per le quali le stesse vaccinazioni risultano essere controindicate (Immunità di gregge). In questo contesto, infatti, anche i pochi suscettibili risulteranno indirettamente protetti dal contagio, dato che la probabilità che vengano in contatto con un soggetto infettivo è minima”.

Perché le vaccinazioni sono importanti per tutti gli operatori sanitari?

“Gli operatori sanitari, a causa del loro contatto con i pazienti e con materiale potenzialmente infetto, sono a rischio di esposizione e di trasmissione di patogeni. L’obiettivo di un adeguato intervento di immunizzazione nel personale sanitario è fondamentale per la prevenzione ed il controllo delle infezioni al fine di proteggere sé stessi e gli altri. La salute degli operatori sanitari è tutelata dal Decreto legislativo 81/07. Gli stessi operatori sono a contatto con soggetti “fragili”, a rischio di sviluppare gravi complicanze anche letali, a seguito del contagio di certe malattie infettive (come ad esempio influenza, Covid-19) e ricoprono un ruolo essenziale, di importanza sociale strategica a seguito di episodi epidemici o pandemici: pertanto l’immunizzazione attiva rappresenta per questi lavoratori un diritto ed un dovere. La vaccinazione antinfluenzale, così come quella anti Covid-19, hanno un triplice scopo: proteggere il lavoratore, proteggere i soggetti portatori di patologie a rischio con cui l’operatore può venire a contatto e ai quali può trasmettere l’infezione ed evitare l’interruzione di servizi essenziali di assistenza in caso di epidemia”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com