Il Daspo emanato dall’amministrazione comunale di Ferrara contro otto persone senza dimora è “spietato e miope”: lo sostiene Ilaria Avoni, presidente di Piazza Grande, la storica cooperativa sociale bolognese che da decenni si occupa di povertà e persone senza dimora.
Il provvedimento, spiega Avoni, “lascia attoniti nel merito e nel metodo: non solo si crede che spostando 8 persone oltre il confine comunale si possa risolvere un problema, quello del drammatico impoverimento della popolazione, che è invece strutturale e nazionale e che tocca un numero enorme di cittadini e cittadine. Ma lo si fa anche con toni trionfalistici, travestendo una bestialità da atto di governo. Così non si risolvono i problemi, ma semplicemente si spostano, come fossero polvere da nascondere sotto al tappeto”.
“Un messaggio inquietante per la sua comunità – aggiunge la presidente – che oggi, nella drammatica giuntura economica che sta attraversando l’Italia e alla vigilia di una legge di bilancio che infierirà su questa situazione, deve fare i conti con un sindaco che, in tema di poveri e di povertà, l’unica cosa che è capace di fare è firmare un foglio di via. Troppo comodo. A Bologna, fortunatamente, la ricetta è diversa: noi e la nostra amministrazione comunale tentiamo di dare risposte, di accogliere, pur in un contesto nazionale sempre più complicato. Qui proviamo a costruire una città che lavora quotidianamente su tre parole: casa, relazioni e comunità. Sapendo che sono gli orizzonti a cui tendere per garantire i diritti fondamentali di base a tutte le persone”.
“A partire dalla casa e dall’accoglienza, anche per le persone che Fabbri allontana. Chi ha buonsenso, capacità, responsabilità lo dimostra misurandosi concretamente coi problemi, non ignorandoli.”, conclude Avoni.
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