La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso contro il provvedimento della Corte d’Appello di Bologna e ha confermato la consegna alla Germania di Serhii Kuznietsov, 49 anni, cittadino ucraino detenuto nel carcere di Ferrara e accusato di aver preso parte al sabotaggio del gasdotto Nord Stream, fatto esplodere nel Mar Baltico il 26 settembre 2022.
Il Ministero della Difesa, nel prendere atto della decisione, fa sapere che le motivazioni non sono ancora note.
Kuznietsov ora verrà consegnato alla Germania entro pochi giorni, dopo essere stato preso in carico dagli ufficiali della Bundespolizei tedesca.
“La battaglia per i diritti e per il diritto è tutt’altro che conclusa – dichiara l’avvocato Nicola Canestrini -; proseguirà in Germania, dove i colleghi del team della difesa potranno finalmente argomentare e sviluppare i punti giuridici che avevamo predisposto, una volta che sia stato finalmente garantito il completo accesso al fascicolo, sino ad oggi sistematicamente negato”.
“Per quanto grande sia la delusione — aggiunge Canestrini — confido nella assoluzione a seguito del processo nel merito che si terrà in Germania. La giustizia è un sentiero tortuoso, il risultato di un lavoro continuo, non un miracolo che si autoavvera”.
Serhii Kuznietsov era stato arrestato il 21 agosto scorso a Rimini, dove si trovava in vacanza con la moglie e i due figli minori.
Secondo quanto emerso dalle indagini, Kuznietsov era arrivato in Riviera il 18 agosto, lo stesso giorno in cui la Corte federale di Karlsruhe aveva emesso nei suoi confronti un mandato di arresto europeo.
Secondo la procura federale tedesca, Kuznietsov sarebbe stato tra gli uomini che, con documenti falsi, noleggiarono la barca a vela Andromeda della società Mola Yachting sull’isola di Rügen, utilizzata per la missione di sabotaggio. In Germania lo considerano parte del commando di sub che, nel settembre 2022, fece saltare il Nord Stream.
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