Comacchio. Si accende il dibattito politico in vista delle amministrative a Comacchio. Il segretario del Partito Democratico locale, Michele Farinelli, interviene con toni decisi sulle recenti dinamiche interne al centrodestra, che negli ultimi giorni ha visto l’ingresso di nuovi esponenti provenienti da diversi Comuni della provincia.
Secondo Farinelli, quello che sta emergendo nel campo avversario “assomiglia più a un casting che a una coalizione”. Il segretario dem critica apertamente quella che definisce “una porta girevole della politica”, con figure provenienti da Ferrara, Cento, San Carlo e Lagosanto che si affacciano sulla scena comacchiese. “Comacchio – afferma – sembra rimanere l’ultima preoccupazione di un centrodestra che continua a importare volti da altri territori”.
Il riferimento principale è al ruolo del senatore Balboni, indicato da Farinelli come l’unica voce realmente attiva della coalizione. “Da mesi parla solo lui. Il candidato resta in silenzio, il programma non si vede, la visione non si intravede. È tutto un “Balboni dice, Balboni annuncia, Balboni promette”. Quando un parlamentare deve fare tutto, spesso significa che c’è qualcosa che non funziona”.
Nel mirino del segretario Pd finisce anche il ritorno sulla scena comacchiese di Fabrizio Toselli, già sindaco di Cento. “Lì – ricorda Farinelli – il centrosinistra ha vinto costruendo un progetto serio e grazie al lavoro del sindaco Edoardo Accorsi. La sconfitta del 2021 non è stata un caso, ma il risultato di un’impostazione politica sbagliata, creata proprio da chi oggi tenta di riproporla a Comacchio”.
Critiche anche all’arrivo del vicesindaco di Lagosanto, definito come “un tentativo di trovare una nuova collocazione politica, più che una scelta per il territorio”. Per Farinelli, “Comacchio non può diventare il riparo per chi vuole fare carriera. La politica non è un ombrellone che si sposta dove conviene”.
Il segretario Ps insiste sulla distanza tra slogan e realtà: “La destra parla tanto di territorio, ma poi il territorio vero non lo vede. Qui servono ascolto, progetti, serietà, non ingressi a sorpresa e spostamenti da un Comune all’altro come fossero tessere di un puzzle”.
Farinelli ribadisce che, per i cittadini, contano altre priorità: «Lavoro, turismo, servizi, sviluppo. È su questo che le persone giudicano chi li vuole amministrare, ed è su questo che noi continueremo a lavorare.»
Secondo il segretario dem, la popolazione comacchiese “ha già colto la differenza” tra approcci politici: “C’è chi pensa alla prossima dichiarazione e chi pensa alla prossima generazione. Credo che i cittadini sapranno valutare”.
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