Nuovo capitolo nel duro confronto tra il senatore ferrarese Alberto Balboni (Fratelli d’Italia) e l’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, innescata dal caso di Monticelli, dopo la replica dell’Arcidiocesi guidata di monsignor Gian Carlo Perego alle sue dichiarazioni sui migranti. Balboni interviene ancora una volta e lo fa citando direttamente il Protocollo d’intesa dell’11 giugno firmato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dalla Cei.
“Ho seguito il consiglio di monsignor Perego e mi sono riletto il protocollo – afferma Balboni – ma non ho trovato alcun passaggio in cui si affermi che ‘i migranti sono una benedizione’”. Secondo il senatore, il documento contiene invece “l’impegno reciproco di Governo e Chiesa a valorizzare e sostenere la migrazione legale”. Una parola, “legale”, che Balboni evidenzia con forza: “L’accoglienza non è riservata a tutti ma solo a coloro che vengono in Italia rispettando le regole”.
Da qui il nuovo affondo: “Forse Monsignore per primo dovrebbe studiarsi meglio quel protocollo, in modo da metabolizzare bene il principio di legalità e rendersi così conto che l’accoglienza non è per tutti, come invece lui vorrebbe”.
Nella seconda parte della sua replica, Balboni sceglie un registro apertamente provocatorio. “Colgo l’occasione per esprimere la mia solidarietà a Monsignore per il suo disagio abitativo”, scrive il senatore, riferendosi alla mancanza di riscaldamento centralizzato nel palazzo arcivescovile. “Mi dispiace davvero che sia costretto a soggiornare nei locali destinati alla servitù (che brutta parola, soprattutto se a pronunciarla è un religioso!)”.
Balboni prosegue con un paragone pungente: “Chissà se anche San Francesco, protetto soltanto dal suo povero saio, si lamentava di non avere il riscaldamento in stanza…”.
E arriva l’affondo finale: “Magari – mio modesto consiglio – se la Chiesa destinasse meno finanziamenti alla Ong di Casarini forse potrebbe disporre delle risorse per risolvere il drammatico disagio abitativo di Monsignor Perego”.
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