Non ho una particolare simpatia per il Senatore Balboni, ma la piccata replica dell’ufficio stampa diocesano (dettata o comunque approvata da Mons. Perego) mi sembra esagerata nei toni e in ogni caso sopra le righe.
Balboni senior vorrebbe fare tacere la Chiesa? Suvvia, non diciamo cose strampalate. Anche volendo, come potrebbe farlo?
Piuttosto il nostro Pastore e lo zelante estensore della nota di replica ad Alberto Balboni dovrebbero ricordare che il confine tra questioni sociali e questioni politiche è assai labile e occorre fare attenzione a non invadere un campo che, se coinvolge direttamente governo e partiti, rischia di assumere un aspetto poco legato alla missione della Chiesa.
All’inizio dell’agosto di quest’ anno Mons. Perego – che già aveva pesantemente criticato le scelte di politica migratoria dell’Unione Europea in qualità di presidente della Fondazione “Migrantes” – diffidò l’attuale governo dal compiere manovre “subdole”, provocando la reazione di Giorgia Meloni che lo invitò a usare maggior prudenza nell’uso delle parole.
Anch’io mi permetto, da umile fedele, di invitare il nostro Arcivescovo a usare maggiore cautela, seguendo l’esempio dei suoi predecessori, che mai sarebbero intervenuti (non ne abbiamo traccia) in maniera così pesante.
Mons. Perego, prima di esprimersi pubblicamente, dovrebbe meglio esercitare la cristiana virtù della prudenza, perché è facile, usando parole inappropriate che ricordano il linguaggio dell’opposizione antigovernativa, trasmettere messaggi che, al di là dell’ intenzione, suonano come inaccettabile o almeno inopportuna intromissione nell’agone politico e partitico.
Andrea Guerzoni