Economia e Lavoro
18 Novembre 2025
Accordo preliminare per l'acquisto dell'area da 25 milioni. Patto tra Regione, Fri.El, Comune, Sipro e Unife

Dopo quarant’anni una nuova vita per Comacchio e il suo zuccherificio

di Redazione | 5 min

Leggi anche

Comacchio. Restituire vita, lavoro e valore a una delle aree simbolo del territorio ferrarese attraverso un progetto che unisce transizione ecologica, innovazione e rigenerazione produttiva. E, nel mezzo, imprenditori che da fuori Ferrara investono, per il momento, la bellezza di 25 milioni di euro.

È questa la visione al centro del programma di recupero dell’ex Zuccherificio di Comacchio, presentato nella Sala degli Aceti della Manifattura dei Marinati alla presenza della consigliera regionale Marcella Zappaterra, della vicesindaca di Comacchio Maura Tomasi, del presidente della Provincia Daniele Garuti, della rettrice dell’Università di Ferrara Laura Ramaciotti, dell’amministratore unico di Sipro Paolo Govoni e dell’amministratore delegato di Fri-El Green House Florian Gostner.

Il progetto – che al momento vede l’accordo preliminare per l’acquisto da parte di Fri.El dell’area da Sipro – prevede la trasformazione dell’ex zuccherificio con la riqualificazione completa dell’area dismessa, con l’obiettivo di creare un polo produttivo sostenibile capace di integrare innovazione, tutela ambientale e sviluppo economico locale.

Tra gli interventi principali: la realizzazione di un impianto fotovoltaico da circa 25 MW; la creazione di un parco urbano attrezzato aperto alla cittadinanza, con funzioni educative, sportive e turistiche; l’istituzione del Centro per l’Ecologia Applicata, sviluppato in collaborazione con l’Università di Ferrara ed infine la valorizzazione paesaggistica e infrastrutturale con collegamento alla pista ciclabile cittadina e percorsi naturalistici connessi alla rete del Parco del Delta del Po.

Grazie al percorso di collaborazione interistituzionale promosso dalla Regione Emilia-Romagna per il Basso Ferrarese l’ex zuccherificio si prepara dunque a diventare un modello di innovazione ambientale e produttiva, in grado di generare nuove filiere, attrarre investimenti e creare occupazione qualificata, rafforzando la sostenibilità ecologica e la capacità attrattiva del territorio.

“L’attenzione della Regione per questo territorio è costante e concreta, lo dimostra il fatto che stiamo procedendo in modo spedito a mettere a terra tutti gli interventi previsti dal progetto di sviluppo presentato con il vicepresidente Colla il 25 luglio scorso – ha sottolineato Zappaterra – Grazie all’impegno di Fri-El con questo progetto ridiamo valore a un intero territorio attraverso rigenerazione ambientale, innovazione industriale e creazione di nuove opportunità occupazionali. Il recupero dell’ex zuccherificio di Comacchio è uno degli interventi che sana una ferita importante sul territorio restituendo uno spazio pubblico ai cittadini e ai ricercatori. È un ottimo esempio di collaborazione tra istituzioni e azienda che ci fa essere ottimisti sulla possibilità di aprire una nuova stagione di sviluppo per la provincia di Ferrara”.

“Dopo quarant’anni oggi è stato illustrato un progetto che apre la strada per la riqualificazione dello zuccherificio e che porta con sé una visione di sviluppo sostenibile – ha insistito Tomasi -. L’area, in parte, diventerà un parco urbano collegato al centro storico da una pista ciclabile, mentre due nuovi stabili ospiteranno funzioni produttive e un centro ricerche dell’Università di Ferrara”.

Non sono mancate però le perplessità da parte di alcuni cittadini comacchiesi che, dopo 40 anni di abbandono, sono scettici rispetto alla riuscita del progetto. In particolare Legambiente che con il suo referente Marino Rizzati si e rivolta alle istituzioni per interrogarle su garanzie riguardanti la riqualificazione, annunciando che presto, assieme ad altre associazioni, costituirà un comitato per chiedere la compartecipazione dei cittadini. Zappaterra ha specificato che “in sede di attuazione saranno sentite tutte le voci” e che si tratta solo di una fase preliminare.

Per Garuti si tratta di “un progetto di recupero e rilancio produttivo, che vede la luce grazie a un lavoro di squadra compiuto a livello istituzionale, imprenditoriale e universitario e che si realizza con significativi requisiti e contenuti di sostenibilità, innovazione e di rigenerazione, con vantaggi importanti per il Basso Ferrarese e per l’intera nostra Provincia”.

Un edificio sarà interamente dedicato a Unife: “L’ex zuccherificio di Comacchio torna a vivere in una forma nuova, proiettata verso il futuro, la sostenibilità e l’innovazione. Questo progetto è un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni, impresa e ricerca possa generare valore per la collettività – ha sottolineato Ramaciotti – Come Ateneo, siamo orgogliosi di contribuire con la creazione del Centro per l’Ecologia Applicata e il monitoraggio ambientale delle Valli del Delta del Po, che metterà a sistema le competenze e le esperienze maturate in questo territorio. Rigenerare significa custodire la memoria, trasformandola in futuro”.

“Quello presentato oggi è un progetto che guarda al futuro – ha evidenziato Govoni -. L’ex zuccherificio, simbolo di un’economia che ha fatto la storia di questo territorio, torna al centro di una nuova stagione di sviluppo sostenibile. La collaborazione tra Regione Emilia- Romagna, Comune di Comacchio, Università di Ferrara, Fri-El e Sipro è un esempio virtuoso di come pubblico, privato e ricerca possano convergere verso un obiettivo comune: creare valore per il territorio. Sipro ha creduto sin dall’inizio nel potenziale di questo intervento, capace di coniugare rigenerazione, innovazione e responsabilità ambientale, diventando motore di crescita economica e sociale”.

“Quella di oggi rappresenta per noi un’occasione importante per presentare il primo dei progetti inseriti all’interno del Programma di sviluppo territoriale del Basso Ferrarese, reso possibile grazie alla collaborazione con la Regione e le istituzioni locali – ha concluso Gostner -. Sviluppo integrato, rigenerazione urbana ed economia circolare sono i principi su cui costruiamo un futuro sostenibile e inclusivo. L’impianto fotovoltaico che realizzeremo sarà caratterizzato da una tecnologia di ultima generazione a bassissimo impatto ambientale, con strutture leggere e interventi minimi sul suolo, così che, al termine della sua vita utile, non resti alcun residuo. Allo stesso tempo, l’area est sarà restituita alla comunità attraverso la realizzazione di un parco pubblico attrezzato e l’insediamento universitario. Fri-El è orgogliosa di poter contribuire alla creazione di un modello di rigenerazione urbana e territoriale replicabile anche altrove”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com