Nel luogo simbolo del Caffè del Doro, Ferrara ha ricordato anche quest’anno l’eccidio del 17 novembre 1944. Una cerimonia partecipata, con la presenza delle autorità civili, militari e religiose, cui hanno preso parte anche le classi IV e VA della scuola primaria “Doro” dell’Istituto Comprensivo Govoni – un segno, come sottolineato dagli interventi istituzionali, della continuità della memoria tra le generazioni.
A rappresentare il Comune di Ferrara è stata l’assessora alla Pubblica Istruzione e alle Politiche giovanili, Chiara Scaramagli, che ha aperto il suo intervento ricordando con forza il significato profondo di questo appuntamento: “Oggi ci ritroviamo in questo luogo di memoria insieme per ricordare l’eccidio di Caffè del Doro avvenuto il 17 novembre 1944, nel corso del quale 7 cittadini ferraresi furono uccisi da militari nazisti e strappati alle loro famiglie. Sette nomi che appartengono non solo alla memoria privata di chi li ha amati, ma all’intera comunità ferrarese”.
Scaramagli ha sottolineato come il ricordo dei sette concittadini uccisi non sia solo un tributo storico, ma un richiamo etico che interroga il presente: “Ricordare quell’eccidio significa non solo ricordare un fatto storico, ma anche il coraggio silenzioso di chi non ha voluto accettare di rinunciare alla libertà, alla giustizia e alla propria umanità”.
Davanti al cippo che custodisce la memoria dell’eccidio, l’assessora ha parlato di un impegno che riguarda l’intera collettività: “Oggi sentiamo una responsabilità che è anche un impegno morale: quello di non permettere mai che la violenza diventi normalità e quello di non lasciare spazio all’odio”.
Un messaggio rivolto soprattutto ai giovani presenti, a cui Scaramagli ha dedicato una parte significativa del suo discorso: “La vostra presenza è il segno più forte che la memoria continua a crescere e si tramanda. […] Ricordare non significa soltanto guardare al passato, ma capire il presente e costruire il futuro”.
Ringraziando gli insegnanti per il loro ruolo educativo, l’assessora ha ricordato ai ragazzi l’importanza delle scelte quotidiane: “Ogni volta che scegliete la gentilezza invece della prevaricazione, la cooperazione invece dell’indifferenza, state rendendo onore a chi ha perso la vita in nome della libertà”.
Il discorso si è chiuso con una promessa alla comunità e alle nuove generazioni: “Noi vi accompagneremo e supporteremo per costruire la Ferrara di domani e per far sì che la nostra comunità continui a essere un luogo di memoria viva, di solidarietà e di pace”.
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