Tresignana
17 Novembre 2025
Il sindaco Perelli respinge fermamente l'ipotesi della Prefettura. Residenti pronti a "protesta eclatante". Cresce la tensione dopo il caso Monticelli, dove continua la mobilitazione dei residenti e la contrarietà della sindaca Duò

Anche Tresignana dice ‘no’ all’arrivo di nuovi migranti

(Foto di archivio)
di Redazione | 3 min

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Tresignana. Dopo il caso di Monticelli, anche il sindaco di Tresignana, Mirko Perelli, dice “no” alla possibilità di nuovi arrivi di migranti sul territorio comunale. La posizione arriva dopo una “preventiva interlocuzione avvenuta sul finire della settimana scorsa con la Prefettura di Ferrara”, durante la quale era stata “paventata l’ipotesi di collocare a Tresignana ulteriori stranieri”. Perelli riferisce di aver “formalmente e fermamente espresso netta contrarietà alla Prefettura stessa”.

I numeri, spiega il sindaco, sono già elevati: “A Tresignana i residenti stranieri sono già il 14% della popolazione: oltre 900 su 6900. Di questi 900 oltre il 60% sono extracomunitari”. Una condizione che, secondo Perelli, deriva da un lungo percorso di integrazione: “La nostra comunità oggi con fatica ed investimenti su istruzione, sport e politiche sociali è riuscita a costruire un equilibrio concretizzando nel tempo una reale integrazione”. Un ulteriore incremento, avverte, “rischierebbe seriamente di alterare questo equilibrio se non addirittura di pregiudicarlo”.

Nel comunicato, Perelli richiama anche i “recenti fatti di Portomaggiore saliti alla ribalta dei media nazionali” e il caso di Monticelli nel Comune di Mesola, dove la Prefettura ha ipotizzato nuove accoglienze e dove i residenti hanno dato vita a una protesta immediata, sostenuta apertamente dalla sindaca Lisa Duò. Il sindaco di Tresignana afferma che tale situazione ha “allarmato la cittadinanza tresignanese che si dice pronta ad azioni eclatanti che potrebbero essere difficilmente gestibili”.

Tresignana, prosegue, “ha già dato ampiamente in termini di accoglienza”. Attualmente “sono già circa 90 i migranti accolti e collocati in 9 (nove) residenze coabitative gestite (Cas) diffuse su tutto il territorio comunale tra località e frazioni”. Da qui la conclusione netta: “Abbiamo quindi ampiamente fatto la nostra parte. Basta così”.

Perelli evidenzia anche le fragilità del territorio: “Siamo un paese di 7000 persone inserito nelle ‘aree interne’, quindi un territorio penalizzato per definizione”. Una comunità che, afferma, non ha bisogno “di ulteriori problemi da gestire ma di soluzioni a problemi già esistenti come la diminuzione dei servizi sanitari”, criticità alla quale il Comune sta cercando di far fronte “con investimenti comunali per garantire alla nostra cittadinanza fatta prevalentemente di anziani, un vivere sereno”.

Accanto a questo, l’amministrazione rivendica gli sforzi per il rilancio del territorio: “Stiamo inoltre faticosamente lavorando ed investendo risorse per rilanciare il nostro paese con cultura, eventi e turismo, con risultati concreti ed importanti che iniziano ad arrivare”.

Il messaggio finale è una chiusura totale: “Respingiamo per questo con fermezza e risolutezza l’ipotesi di nuovi arrivi sul territorio e saremo al fianco della cittadinanza per opporci qualora si intenda proseguire in questa direzione”.

Una posizione che si inserisce in un clima già teso nel basso ferrarese, dove a Monticelli la mobilitazione contro nuovi collocamenti è ancora in corso e la sindaca Duò ha ribadito la sua netta contrarietà.

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