Hanno lasciato soltanto un momento la loro valigia di là. Un momento durato 40 anni. E ora sono tornati. Anche perché dei buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai. Ed è così che venerdì 28 novembre si ritroveranno sul palco della Sala Estense di Ferrara per il loro nuovo concerto.
Un concerto che nel titolo racchiude la loro storia e anche lo spartito della serata: “Compagni di viaggio… 40 anni dopo. Omaggio a Francesco De Gregori”.
Una serata che nasce nel solco di un compleanno. Quello dei sessant’anni. La cifra tonda appartiene a Leonardo Dossi, direttore del Dipartimento di Procreazione medicalmente assistita di Trecenta.
“Questo è l’anno dei miei 60 anni – racconta – e all’inizio del 2025 mi sono chiesto cosa potessi regalarmi per celebrare una data così importante, una data in cui fai un po’ i conti con la tua vita”. Dossi spiega che “di materiale non mi interessava nulla. L’unica passione che avevo accantonato negli anni era la musica”.
Dossi suonava fin da giovanissimo. Prima a scuola di pianoforte. Poi la chitarra, da autodidatta. I suoi primi compagni di viaggio, che saranno presenti anche in Sala Estense, si chiamano Stefano Peretto, Stefano Pavani e Fulvio Bertolino. I primi due sono poi diventati musicisti professionisti, così come altri compagni di viaggio incontrati negli anni successivi: Stefano Melloni, Nicola Morali e Corrado Calessi.
“Ci trovavamo in una stanza della parrocchia dell’Immacolata in piazzale Dante. Avevamo 12-13 anni. Forse non eravamo troppo melodici e armoniosi se è vero che il prete ci ha trovato una sala in fondo al corridoio «per disturbare il meno possibile»…”.
Poi le estati in Corsica come pianista di pianobar (lui però con molto jazz nella punta delle dita…) e la prima band.
“Ci chiamavamo ‘Flying peanuts‘, bagigie volanti. Facevamo piccoli concerti nei locali. Abbiamo suonato fino al ’92/’93; poi la mia professione non mi ha più concesso il tempo necessario”.
Poi l’università, la medicina, la carriera, il matrimonio con Giorgia, il figlio Ludovico. Allo stesso modo i suoi amici hanno intrapreso strade diverse. Fino a quest’anno e all’idea nata attorno alle 60 candeline.
Un po’ come Verdone di “Un sacco bello”, Dossi rispolvera la vecchia rubrica e inizia a chiamare gli amici di allora, uno a uno, e propone un ritorno sulle scene.
“Tutti hanno accettato subito con entusiasmo. Il primo passo era fatto. Mancava una scaletta. E qui è stata abbastanza facile la scelta. La mia passione è sempre stata la musica di Francesco De Gregori”.
E le canzoni che si sentiranno il 28 novembre appartengono tutte al repertorio dei primi anni del cantautore romano.
Intanto che il gruppo si riunisce per le prime prove arriva il secondo evento inaspettato: “in sei giorni attorno a Ferragosto abbiamo venduto trecento biglietti per un concerto che si tiene a fine novembre. Nessuno se lo aspettava. Tanto che siamo stati costretti a mettere una seconda data, il 6 febbraio 2026, sempre alla Sala Estense, per accontentare chi era rimasto senza biglietto”.
E questa reunion nata per scherzo rischia di diventare un piccolo tour. Dopo il doppio appuntamento in Sala Estense, infatti, il gruppo è stato invitato a esibirsi in aprile al teatro comunale di Santa Maria Maddalena, poi a Musica sul fiume in Darsena.
Non manca che presentare tutti i compagni di questo lunghissimo viaggio. Loro sono Leonardo Dossi (voce e chitarra), Stefano Pavani (chitarra elettrica), Fulvio Bertolino (chitarra, mandolino e armonica), Roberto Cacciani (basso), Nicola Morali (piano), Corrado Calessi (tastiere, Hammond), Stefano Peretto (batteria), Stefano Melloni (sax, fiati).
Oltre a loro sono previsti ospiti a sorpresa che si alterneranno sul palco e interagiranno con i protagonisti. Ma su questo vige ancora il top secret.
Altro dettaglio non secondario: il concerto è patrocinato da Andos Ferrara, a cui andrà il ricavato delle vendite dei biglietti.
In attesa di ritrovare sul palco a distanza di 40 anni questi vecchi amici, Dossi pensa a un seguito: “Mi piacerebbe poter suonare nei teatri, più consoni di altri luoghi ai nostri ritmi. Intanto però sto pensando in che guaio mi sono cacciato…!”.
D’altronde anche De Gregori, reinterpretando Vasco, cantava che voleva una vita piena di guai…
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